lunedì 8 settembre 2008

S COME SOPHORA S COME SACRILEGIO S COME commiSSario

CHE COSA ERA STATO FATTO DURANTE L'AMMINISTRAZIONE CAVERZAN
Fertirrigazione con palo iniettore alla secolare Sophora di Scorzè (VE)

Da alcuni anni la Venice Ambitec interviene regolarmente per salvaguardare un bellissimo esemplare di Sophora japonica situato in centro a Cappella di Scorzè (VE) a ridosso della statale Moglianese. In passato sono stati effettuati oltre ad alcuni interventi di potatura leggera e di sistemazione del terreno circostante per migliorarne le condizioni ambientali ed estetiche, soprattutto alcuni trattamenti al terreno attraverso palo iniettore per migliorare l'aspetto fitosanitario dell'esemplare: trattamenti con fosfiti per aumentare le difese endogene della pianta e per migliorare l’attività vascolare (i fosfiti stimolano infatti l’attività radicale e l’attività fotosintetica dell’apparato fogliare). Inoltre trattamenti con micorrize per aumentare il numero di peli radicali e quindi l’assorbimento a livello delle radici.

I risultati ottenuti (vedi foto sotto) hanno permesso di salvare una delle piante secolari più importanti del patrimonio arboreo del Comune di Scorzè

Sophora prima (2005) Sophora dopo (2007 ) Intervento con palo iniettore
PER VEDERE LE FOTO CLICCA QUI SOTTO:
CHE COSA E' STATO FATTO DURANTE IL COMMISSARIAMENTO (2008)
Abbattuta la centenaria SOPHORA JAPONICA del centro di Cappella Questa fine estate 2008 verrà ricordata nel nostro Comune, oltre che per il primo commissariamento della storia, anche per l’abbattimento dell’albero che più ha rappresentato il vivere sociale della comunità di Cappella.
Da più di centocinquant’anni ha accompagnato la storia della frazione, ha visto nascere, vivere e morire generazioni di paesani, era lì, monumento naturale, oramai presenza discreta, ma rassicurante di un borgo proteso al futuro, ma ancorato alle sue radici.
In una di queste giornate di settembre una presenza aliena alla guida dell’amministrazione comunale ha deciso la sua morte. Ha deciso che un monumento naturale, censito tra le presenze arboree comunali da tutelare, venisse trasformato in legna da ardere (per i soliti voraci caminetti dei soliti avvoltoi a parvenza umana).
Per motivazione la sicurezza, dopo la tempesta che ancora una volta ha spazzato i nostri luoghi, tangibile segno del fatto che “cambiamento climatico” non è solo una frase oramai a rischio di banalità, ma nuove situazioni climatiche che metteranno a dura prova il nostro vivere, v’era il timore di cedimenti radicali.
Ma si sono vagliate tutte le possibilità per una salvaguardia, si sono valutate tutte le opzioni per metterlo in sicurezza senza doverlo abbattere? Se fosse stato un monumento storico d’altro tipo sarebbe stato abbattuto?
Chi è stato interpellato per una seria perizia di stabilità e di salvaguardia?
Domande inutili a posteriori. Rimane l’amarezza d’aver lasciato le decisioni della vita dei nostri territori ad un alieno a cui manca la sensibilità storico, civile ed ambientale per valutare l’importanza delle cose per coloro che vivono i loro luoghi.
Rimane l’amarezza e la rabbia di quello che è avvenuto e che avverrà, quest’albero è la prima avvisaglia di decisioni asettiche e tecnicistiche che verranno calate sulla testa dei cittadini senza che questi ne siano al corrente.
E’ questo il risultato del ricorso al TAR dei cinque “benemeriti”, alcuni li definiscono in questo modo, che hanno privato il nostro comune di una guida politica.
E’ bene ricordarsene, è stato un ricorso contro le istituzioni ed il cittadino ne paga le conseguenze
.
Giuseppe Papazzoni già consulente all'ambiente del già Sindaco del Comune di Scorzè Clara Caverzan
NEI PAESI CIVILI SI FA COSI' E COSI' AVREMMO FATTO:




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Commissario si scrive con due M

Anonimo ha detto...

eh sì

Clara Caverzan ha detto...

A PARTE LE DOPPIE CHE ALTRO NON ERANO CHE UN ERRORE DI BATTITURA NON HAI ALTRO DA DIRE SULLA MORTE DI UNA SOPHORA?