venerdì 30 aprile 2010

LIMITI PER UN PIANETA SANO


LIMITI PER UN PIANETA SANO

E' tutt'ora in corso la fuoriuscita di greggio dalla piattaforna d'estrazione di petrolio nel Golfo del Messico. Una notizia che dovrebbe sconvolgerci, come lo dovrebbe quella della richiesta di carcerazione dell'attivista di Green Peace da parte delle autorità Giapponesi perchè colpevole di organizzare spedizioni di disturbo delle baleniere di quel paese. Diverse tra di loro ma tutte due indice del paradosso umano su questo pianeta.

Gli scienziati hanno stabilito limiti per i nove principali processi ambientali. Se fossero superati, la Terra potrebbe diventare inabitabile.

Purtroppo tre di essi sono già stati abbondantemente superati.

Benché il problema del cambiamento climatico attiri gran parte dell'attenzione dei media, ci sono problemi ancora più preoccupanti, come la perdita di biodiversità e l'inquinamento da azoto ed altri processi ambientali che si stanno avvicinando alla soglia critica.

Per rendere più sostenibile il Pianeta e la sopravvivenza della specie umana su di esso, è indispensabile passare a fonti di energia a basse emissioni di carbonio, ridurre la deforestazione e rivoluzionare le pratiche agricole.


(Fonte “le Scienze” edizione italiana di Scientific American)

Bepi Papazzoni

giovedì 29 aprile 2010

IL MITO DELLA CRESCITA CI SCONVOLGERA'.


IL MITO DELLA CRESCITA CI SCONVOLGERA'.

Il periodo di recessione economica come quello che stiamo vivendo, forse è il periodo meno opportuno per poter parlare di crescita e di decrescita, ma la situazione di cambiamento climatico, a tutti oramai evidente, che è venuto in essere, ci impone di addentrarci in questo argomento ostico, ma più che mai necessario.
Ridotti senza più argomenti i “negazionisti”, ovvero coloro che negavano l'evidenza di un cambiamento climatico od in sottordine negava l'emissione di CO2 dovuta alla industrializzazione come causa principale di tale processo, è necessario capire per prima cosa se siamo ancora in tempo per porvi rimedio e se vi è qualche possibilità, quali sono i presupposti fondamentali per una battaglia vincente.
Appurate le difficoltà di colonizzare altri pianeti (ma qualcuno ci sta ancora pensando) dobbiamo necessariamente confrontarci con le risorse che ci potrà dare il nostro piccolo globo, che visti gli eventi di questi ultimi anni, pare si sia un po' scocciato della nostra presenza!

E' patrimonio culturale collettivo che il nostro stile di vita è improntato sulla continua crescita od espansione economica; prima del passato anno, mai si sarebbe potuto pensare ad un arresto dell'economia ed ad un bloccarsi del PIL (Prodotto Interno Lordo) del quale tutti sanno di tutto di più, ma che sarebbe opportuno, magari in un altro momento capire come viene calcolato, tanto è vero che malgrado la politica (tutta) sbandieri ai quattro venti l'anelare al libero mercato, poi in queste occasioni, ingenti capitali di “tutti noi” vengono dirottati sui settori in crisi!

E' proprio dal principio del liberismo economico (Adam Smith) che cominciano i problemi del nostro piccolo pianeta e di conseguenza anche i nostri.
Il nostro pensiero è stato forgiato, abituato a vedere nel “più”, il “meglio”!
Lo abbiamo chiamato in molti modi questo concetto: progresso, sviluppo, benessere, ecc., non abbiamo badato a spese (ambientali) ed abbiamo consumato e continuiamo a consumare il più possibile delle risorse del nostro pianeta.

Il collasso economico dell'anno passato sarebbe servito se chi alla guida politico/economica dei vari paesi avesse preso l'occasione per portare nuove idee, per cercare di invertire il processo energivoro in corso, macchè, anzi per recuperare il debito economico si è aumentato il prelievo ambientale aumentando così la situazione di pericolo del pianeta.

Del movimento ambientalista si è voluto assimilare solo una parte del pensiero, forse quella che faceva più comodo, ovvero la risposta economico/industriale in senso ambientale del problema e non purtroppo quella comportamentale in senso sociale.

Ovvero, che non è necessario il “di più” sancito dal liberismo economico, ma “il meglio”, che necessariamente non vuol dire crescita, ma anche e soprattutto decrescita e scelta e ricerca dei settori sui quali puntare.

Basta osservare per capire che difficilmente potremo sostenere questo livello di vita così energivoro! Basta osservare per capire che si sovrastimano cose che non hanno nessun valore solo a causa di una pubblicità costruita per creare ed accrescere bisogni, che in realtà non esistono, tant'è vero che una buona percentuale degli acquisti, dopo le prime ventiquattrore, finiscono in discarica a creare ulteriori problemi.

E' questo il vero problema che condizionerà il nostro futuro e per nostro futuro s'intende la vita dei nostri figli e di quelli che verranno, dobbiamo ripensarci in una realtà più parca, non meno bella o divertente, ma che sappia trovare nella parsimonia la vera sfida per quella battaglia che rischiamo di perdere.

Giuseppe Papazzoni

martedì 27 aprile 2010

26 aprile rifiuti zero


26 APRILE IL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE INIZIA CON UNA POTENTE MANIFESTAZIONE, SIA IN TERRA CHE IN BARCA E UN IMPORTANTE INCONTRO TRA COMITATI RIFIUTI ZERO E MOLTI CONSIGLIERI REGIONALI
E' stata una giornata memorabile, per molte ragioni: Mentre i consiglieri arrivavano con le lance, siamo stati presenti con due barche, organizzate con Mattia, di fronte al Consiglio e gli striscioni Noinceneritori, Riciclo Totale, A Marghera si muore: sono state fotografate (vedi articolo del Gazzettino allegato) e riprese da Rai3 e Antenna3, andate in onda sia alle 14 che alle 19.30. Poi c'è stata la manifestazione in calle larga XXII marzo, tenuta fuori del Consiglio (assieme alle donne arrabbiate con Zaia sulla pillola RU), ma digrande impatto, sia per la presenza di giornalisti (vedi articoli su Tribuna e Nuova) che di televisioni. Nel suo intervento, (l'unico a parte quelli istituzionali), Laura Puppato,capogruppo del Pd, ha aperto ricordando la presenza e i temi della manifestazione, che così sono entrate a pieno titolo nella seduta e nel suo verbale. La seduta del Consiglio è stata veloce e scontata, con un solo candidato alla presidenza, votato dalla maggioranza, con l'astensione delle minoranze. Poi, come concordata alla vigilia con Puppato, Marotta e Pettenò, è avvenuta la cosa forse più importante: una riunione. veloce ma molto impegnativa: c'era tutta l'opposizione: una decina di cons. del Pd con Laura Puppato, Causin, Bottacin, Stefano Fracasso (che sarà vicepresidente della VIIcommissione Ambiente, che segue i rifiuti), Tiozzo, Ruzzante, e altri; Gennaro Marotta capogruppo dei tre cons. di IDV, Pettenò della Fed.Sinistra e Bepi Bortolussi candidato presidente per il centro-sinistra; Con la riunione, molto cordiale, si sono messe le basi per un lavoro comuneper un Piano reg. Rifiuti Speciali basato sul Riciclo totale e senza inceneritori. Si è parlato anche degli urbani (c'era Simonaio del comitatocontro Cà del Bue di Vr) e ovviamente non si è esclusa la collaborazione con Lega e altri. La mattina, aspettando la lancia alla stazione, ho parlato abbastanza a lungo col neo assessore all'ambiente Maurizio Conte (padovano della Lega) di come muoversi per chiudere definitivamente la questione dei due inceneritori chiesti da Unnindustria di Treviso a Silea e Mogliano. Mi sembrava bendisposto. Se son rose fioriranno...
Questo è il testo dell'articolo del Gazzettino allegato:
UNA BARCA DI PROTESTE CONTRO L'INCENERITORE
Gli ecologisti hanno manifestato ieri mattina davanti alla Regione assieme ai comitati «Zero rifiuti» per il progetto Sg31 a Marghera.
A piedi o in barca, giornata di protesta ieri mattina a Venezia. A scendere per le strade del centro storico, ed in Canal Grande, due manifestazioni confluite poi via 22 Marzo, a pochi metri da palazzo Ferro Fini, dove si stava svolgendo il primo Consiglio Regionale dell'era Zaia. Da un lato a protestare c'erano i comitati riuniti «Zero Rifiuti» di Treviso e Venezia, e «Rete Ambiente Veneto», uniti nel formalizzare un appello al nuovo Consiglio Regionale per «un futuro sostenibile del territorio senza inceneritori». Dall'altro il comitato «Donne in Movimento», che da oltre un mese protesta contro le frasi pronunciate dal neogovernatore Zaia a proposito dello stop che vorrebbe imporre alla distribuzione della pillola abortiva RU486. «Dopo il blocco del precedente Consiglio Regionale - ha spiegato Michele Boato, coordinatore di Rete Ambiente Veneto - i cittadini si aspettano un Piano Regionale dei Rifiuti Speciali che sia davvero innovativo e lungimirante. Nel quale si preveda la gestione ottimale delle risorse attraverso un ciclo produttivo che, da un lato riduca al massimo gli sprechi, e dall'altro realizzi beni di uso durevole. Che fin dalla loro progettazione siano pensati in modo da essere restituiti all'ambiente senza comprometterne la vivibilità». A proposito dell'inceneritore di Marghera (l'Sg31) ieri il consigliere Pietrangelo Pettenò ha presentato un'interrogazione con la quale viene chiesto alla Giunta Regionale di ritirare la delibera del precedente esecitivo regionale, che prevede il riavvio ed il potenziamento dell'SG 31, «evitando così che Porto Marghera diventi la capitale del trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali, tossico-nocivi, provenienti da tutto il Veneto». Nel documento Pettenò sottolinea che il provvedimento contrasta «con le vigenti norme delPiano Regolatore del Comune di Venezia e contraddice l'emendamento approvato il 28 gennaio 2010, dal Consiglio Regionale che ha bloccato l'autorizzazione di nuovi impianti di trattamento di rifiuti speciali, fino alla presentazione del Piano Regionale per i Rifiuti Speciali (sul quale da anni la Regione è latitante)». (D.Cal.) Il venerdì precedente, 23 aprile, dalle 15 alle 19, a Mestre, presso l'Auditorium della Provincia si è tenuto il CONVEGNO SUL RICICLO DEI RIFIUTI SPECIALI orgaanizzato assieme da Provincia di Venezia-Assessorato Ambiente e Rete Ambiente Veneto-Comitati riuniti Rifiuti Zero. Hanno partecipato moltissime persone, almeno 150, il doppio del previsto (102 hanno compilato la scheda, molti non l'hanno fatto). Una sintesi del convegno sarà messa su YouTube da Massimo Marco Rossi in settimana e a tutti voi verrà inviato il link per poterla trovare confacilità. Inoltre Marco Massimo preparerà un centiani di copie del Dvd con tutti gli interventi del Convegno (una quindicina), molti dei quali di grandissimo interesse. Lo scopo è dimostrare che si può puntare a Prevenzione e Riciclo totale anche nell'enorme settore dei Rifiuti Speciali (sei volte gli Urbani!). Allego il testo della mia relazione introduttiva: buona lettura...Michele Boato
IDEE GUIDA PER UN PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI SPECIALI BASATO SU PREVENZIONE E RICICLO di Michele Boato presidente Ecoistituto del Veneto "Alex Langer" aderente a Rete AmbienteVeneto- Comitati riuniti Rifiuti Zero
Il Convegno di studio "Riciclo dei rifiuti speciali - buone pratiche ed esperienze venete a confronto" (23.4.2010, Mestre - Auditorium dellaProvincia) è la prima tappa di una svolta decisiva culturale, ecologica ed economica: passare dalla logica di smaltimento (discarica/incenerimento) a quella della prevenzione e riciclo totale. VENETO: LEADER EUROPERO NEL RICICLO DEI RIFIUTI URBANI...Durante gli ultimi due decenni in Veneto il tema rifiuti ha visto una progressiva svolta dei comuni verso la raccolta differenziata spinta e il riciclo dei materiali. Nel 1992-3 c'erano spesso montagne di rifiuti per le strade, simili a quelli di Napoli: di lì siamo partiti (ero neo-assessore reg. all'ambiente, ma mi occupavo di rifiuti da molti anni col Forum Risorse Rifiuti) obbligando i comuni in crisi, nelle province di Treviso e Padova, alla raccolta differenziata secco/umido, attrezzando i primi impianti di compostaggio per gli scarti verdi e alimentari. Fu un successo immediato, la crisi fu risolta e da allora la raccolta "porta a porta" e la tariffa proporzionale soprattutto ai rifiuti non differenziati (chi più inquina più paga) è dilagata da comune a comune fino a coprire, nel 2009, più di due terzi della regione. Parallelamente si è fermata la crescita della produzione di rifiuti ed è aumentata la percentuale di raccolta differenziata, che attualmente è al 55% come media regionale, ma arriva ad oltre il 70% in alcune province e ad oltre l'80% in alcune decine di comuni. ...PUO' DIVENTARLO ANCHE PER GLI INDUSTRIALI La novità di questo convegno è l'alleanza tra Comitati ambientalisti (coordinati nella Rete Ambiente Veneto) e istituzioni (dopo la Provincia diVenezia ne seguiranno altre) per portare la sfida dei "Rifiuti Zero -Riciclo Totale" anche nel settore, molto più vasto e complicato, dei Rifiutispeciali, cioè quelli che non provengono dalle famiglie o non sono "assimilati" agli urbani (negozi, uffici e piccole attività artigianaliconvenzionate con i Comuni). La sfida è partita con la mobilitazione popolare che, dopo anni di studi, assemblee e manifestazioni nei paesi del trevigiano e del veneziano, ha ottenuto in febbraio 2010 che il Consiglio regionale blocchi con legge l'autorizzazione a qualsiasi nuovo inceneritore di rifiuti speciali, per dar vita ad un Pianoregionale che punti essenzialmente sul riciclo, come si sta facendo per gli urbani. Oggi vengono illustrate e confrontate alcune delle migliori esperienze di riciclo industriale già attive nel Veneto, perché su di esse, e su tutte lealtre che emergeranno o che sono in programma, si vuol costruire la svolta della "green economy". QUALCHE DATO: Rifiuti urbani del Veneto sono circa 2,3 milioni di tonnellate/anno; Rifiuti Speciali sono circa 14,5 milioni di ton/a di cui:5,5 circa milioni di ton/a "inerti", soprattutto lapidei, nel settore Costruzioni e Demolizioni che non affrontiamo in questo Convegno, ma ci ripromettiamo di farlo entro breve; 8 milioni di ton/a di Rifiuti Speciali Non Pericolosi, in gran parte facilmente riciclabili, perché già separati all'atto della produzione ingrandi quantitativi omogenei (di materiale cellulosico, plastico, ligneo, organico, ecc.) "non pericolosi": questi sono al centro del nostroconvegno;1 milione (quasi) di ton/a di Rifiuti Speciali Pericolosi (chimici, vernici, filtri ecc.già denominati "tossico-nocivi") che presentano le maggiori difficoltà di riciclo, e per i quali è preferibile puntare alla prevenzione, attraverso opportune modifiche dei cicli produttivi; per es. passando da vernici tossiche a vernici ad acqua, sostituendo certi collanti chimici ecc. Interessantissimi passi avanti in questo senso si sono fatti, in Veneto, in settori come la concia, i mobilifici e la galvanica. Ma questi interventi di prevenzione saranno oggetto di un successivo appuntamento di studio. IDEE GUIDA PER UN PIAANO REGIONALE DEI RIFIUTI SPECIALI Fra i criteri ispiratori, va ribadito e privilegiato il Principio di prossimità, già presente nel Piano Rifiuti Urbani: chi produce rifiuti deve smaltirli il più vicino possibile ai luoghi di produzione, sia per evitare movimentazione di mezzi pesanti, sia per meglio impedire eventuali traffici illeciti. Va valutato anche il dato occupazionale indotto dalle scelte tecnologiche: i dati Conai indicano che il rapporto di posti di lavoro creati dall'industria del riciclo rispetto a incenerimento o discarica è di 15 a 1: ogni 15 posti di lavoro per il riciclo, se ne crea uno solo con discariche o inceneritori. Nella valutazione e scelta dei diversi tipi di smaltimento, la Regione dovrà tener conto anche dei costi esternalizzati, cioè i danni ad ambiente e salute, che l'Unione Europea ha quantificato in modo preciso, per "pesare" le varie tecnologie: ad esempio i danni economici da incenerimento varianoda 4 a 21 euro a tonnellata smaltita; quelli delle discariche da 10 a 13 euro. Finora nella pianificazione questi costi non sono stati presi in considerazione. Nelle previsioni quantitative occorre tener conto della correlazione "storica" tra aumento più o meno forte del PIL e parallelo aumento dei RS:dato che si sta già verificando (e si prevede continui per i prossimi anni) un calo del Pil da crisi mondiale, è ipotizzabile una parallela riduzionedei Rifiuti prodotti. Il Piano, per sua natura, non è una pura previsione del futuro andamento "spontaneo" del mercato, ma deve incidere anche nei processi produttivi edistributivi per:ridurre quantità e pericolosità dei Rifiuti, speciali eaumentare le caratteristiche di riutilizzo e/o riciclo nei processi produttivi.

giovedì 8 aprile 2010

RICICLO RIFIUTI SPECIALI



Com’è che Vivienne Westwood, che si batte da anni per la difesa dell’ambiente, si è messa a fare delle scarpe in plastica?
Niente paura: si tratta delle Lady Dragon, il nuovo modello che l’eclettica stilista inglese ha disegnato per la collezione Anglomania per
Melissa, il brand brasiliano di calzature jelly con cui collabora ormai da tre stagioni.
Plastica sì, ma nessun pericolo di inquinamento, Melissa infatti è un brand completamente
ecosostenibile: tutti i suoi prodotti sono fatti con materiali completamente riciclati e riciclabili mentre il controllo della filiera garantisce la quasi assenza di rifiuti di produzione.
E non fatevi spaventare dal nome, le Lady Dragon hanno un animo (e un aspetto) davvero romantico: i sandalini in gomma sono decorati da un grande cuore colorato sulla punta aperta, mentre dietro compare il caratteristico pianeta simbolo di Anglomania.



CONVEGNO sul RICICLO DEI RIFIUTI SPECIALI

Venerdì 23 aprile pomeriggio

dalle 15 alle 18.30

MESTRE

presso l'auditorium della PROVINCIA di Venezia


in via Forte Marghera, incrocio con via Sansovino

(a 500 metri da Piazza Barche, lungo la strada che costeggia il Canal Salso e va verso il Parco S.Giuliano- cavalcavia S.Giuliano-Venezia)

Verranno messe a confronto le migliori pratiche di riciclo del Veneto nell'ottica di

RIDUZIONE-RIUSO e RICICLO

verso un Piano Regionale Rifiuti Speciali che non preveda alcun nuovo inceneritore.


Segnatevi la data, è un'occasione d'oro per aggiornarsi, confrontarsi, ridurre drasticamente l'inquinamento e fare passi avanti verso la sostenibilità!

Michele Boato

Ecoistituto del Veneto Alex langer aderente a ReteAmbiente Veneto e Comitati Riuniti Rifiuti Zero