domenica 28 dicembre 2008

PER IL NUOVO ANNO e gli anni a venire AUGURO AL MIO PAESE: MAI PIU' MAESTRI DEL DOPPIOGIOCO

L'ambizioso sogno svanito del The Rockfeller Center in Via Treviso angolo Via Boschi a Scorze'
sarebbe stato un affronto troppo grande per il nostro Comune e per fortuna fu soltanto un affronto troppo grande per alcuni progettisti, imprenditori e costruttori.

I CATTIVI MAESTRI DEL DOPPIOGIOCO

Quella che si sta attuando nel nostro Comune da parte di alcuni personaggi politici è la cosiddetta “normalizzazione”. Per chi è giovane, quello della “normalizzazione” è il periodo storico messo in atto dai sovietici dopo la soppressione cruenta della Primavera di Praga, grande momento di libertà e di speranza di una nazione e quest’anno se ne celebra il quarantennale.

Martin Luter King affermava che l’ingiustizia in qualche luogo minaccia la giustizia in ogni luogo e con questi principi si è diventati adulti (o per lo meno molti di noi). Si è assistito ad altre Primavere soppresse nel sangue, seguite da “normalizzazioni” anch’esse cruente, ma malgrado si possa essere contagiati dall’assuefazione, ancora non si riesce a non indignarsi ed a non vergognarsi di simili comportamenti umani. Senza voler essere dissacranti nel paragone ed esser coscienti dei limiti sia territoriali che politici, l’elezione del Sindaco Clara Caverzan ha rappresentato per Scorzè quella Primavera, quel momento di libertà dalle pastoie partitiche di cui tanto si blatera da anni, senza vederne gli sviluppi pratici. Una donna, la prima della storia comunale, prendeva in mano le redini di un’amministrazione comunale che aveva estrema necessità di un cambio epocale dopo cinquant’anni di governo feudale. Un Sindaco, tra l’altro, espressione di un Comitato, sostenuto da un cartello di Liste Civiche ed alcuni partiti, uno dei quali Forza Italia che non aveva uno straccio di candidato sindaco da presentare (l’unico proposto si ritirava tre giorni prima della presentazione delle liste, forse cosciente della qualità dei compagni di bisboccia) che voleva dar aria alle stanze comunali in modo che tutti i cittadini, non solo alcuni potessero accedervi.

Ma dal giorno seguente l’elezione è cominciato un gioco al massacro al fine di esautorare il Sindaco, che nelle previsioni della vigilia delle elezioni non godeva dei favori del pronostico. Evidentemente gli accordi dei faccendieri che per anni avevano regolato il gioco politico, non avevano previsto una vittoria e questo li aveva spiazzati. La convinzione da parte del Sindaco Clara Caverzan di onorare in tutti i suoi punti il programma, presentato come patto con gli elettori, ha rappresentato, per questi figuri, un grave ostacolo ai loro interessi particolari.

Così le confraternite del mattone in cene carbonare a base di bollito misto, naturalmente bipartisan, perché la “faccenderia” si divide prima delle elezioni, per poi riunirsi all’ombra del vincitore, ha cominciato quell’opera di “normalizzazione” culminata con la tragicommedia delle dimissioni in comitiva.

Una farsa indegna che ha avuto come scopo il nascondere il fatto che non vi fosse nessun motivo politico amministrativo tale da imputare al Sindaco per poterlo sfiduciare apertamente.Infatti è stato commissariato un Comune virtuoso, amministativamente in regola, i cui atti si vedono ora in via di realizzazione.

Si doveva esautorare questo Sindaco con un lasso di tempo utile per poter recuperare credibilità, impedendogli soprattutto di porre in essere tutte quelle opere, che chi si occupa di amministrazione, sa che abbisognano di tempi biblici.

Senza pensare poi a tutta quell’azione di “filibustering” dovuta ad appetiti assessorili messa in atto da FI, che ha paralizzato l’azione politica, facendo mancare il numero legale per mesi.Ed ora cominciano le esternazioni dei vari esponenti di questo partito, anche assessorili, che cercando di ricrearsi una verginità politica (sic.), senza nessuna vergogna (reazione nobile perché indice di capacità di auto critica) sproloquiano, come se, piuttosto d’esser stati assessori o consiglieri di maggioranza, fossero persone di passaggio capitate lì per caso.

Questo è un gioco, anzi un doppiogioco visto molte volte, un doppiogioco vicino agli scacchi, dove si intravvedono pedine e figure e soprattutto si intravvede il giocatore sistematosi alla scacchiera il giorno dopo l’elezione del Sindaco ed è anche estremamente ridicolo sentir parlare di giovani: ci sono i giovani nati vecchi con il prurito della carriera politica sin dall’infanzia e giovani che credono negli ideali, specchietti per le allodole, da subentrarsi dopo le elezioni, come a dire: “ragazzo spostati, fai lavorare chi lo sa fare”. Amara conclusione ….è vero! Ma questa volta il cinismo non è fine a sé stesso, è quello che è successo nel 2004: entusiasmo, giovani in prima fila, speranze di cambiamento…..molto è stato fatto, malgrado tutto, … ma la “faccenderia” ha ripreso il sopravvento: 700.000 metri cubi di cemento in meno era un boccone troppo amaro da digerire, anche se l’attuale situazione politico economica mondiale, anche in questo caso, ci sta dando ragione.


GIUSEPPE PAPAZZONI

domenica 14 dicembre 2008

DOPO AVER ALLEVATO UNA SERPE IN SENO...

MADONNA DELLA SERPE

DALLA SERPE IN SENO... AL CONIGLIO MANNARO







Succede nella vita e succede in politica di doversi allevare una serpe in seno. Succede anche che la serpe una volta liberata si trasformi in coniglio mannaro. Ma che cos'è un coniglio mannaro?

E' UN PO' COME UNA SERPE IN SENO che APPENA PARTORITA SI TRASFORMA IN QUEL CHE E'.



E' uno che cova, cova e, appena può, tradisce al grido " Me ne frego! Faccio solo il mio tornaconto..." ( politico naturalmente! )


Così la settimana scorsa ci siamo trovati a leggere degli articoli che foraggiavano un comunicato di Albino Luise senza, ancora una volta, fare corretta informazione. Ho imparato a riconoscere il metodo della Nuova Venezia: scrivi un articolo oggi per poterne scrivere uno anche domani e magari dopodomani. I reporter nostrani fanno come quel giardiniere che recideva i fiori e poi li risistemava ben benino nelle loro aiuole, in buona sostanza, si mettono via il lavoro per il giorno dopo, conducendo i lettori in una bad way magazine .

Non penso che Albino, grande sottotraccia, si prenda la briga di lanciare un ballon d'essai, una notizia infondata tanto per vedere l'effetto che fa, la prima balla che gli passa per la mente... no, lui non lo fa. Lo fa se ne è sicuro, se si sente spalleggiato, se ne ha parlato con persone di cui ha fiducia. Quello che comunica Albino Luise, APPROPOSITO DELLA 515 ( si dice che A. L. abbia fatto carriera dentro il popolo della libertà... ultimamente) corrisponde al vero. Detta così, come è stata pubblicata, la notizia sembra non fare una piega... Invece di pieghe ne fa tante, eccome! Se si considera poi, che Alessandro Ragazzo sostiene di aver ricevuto il comunicato stampa sottofirmato da Albino Luise e quest'ultimo nega tutto e sostiene che non sono parole sue... ( Ma ormai conosciamo le nostre mascherine del PDL ... ricordate l'ex consigliere Scolaro di AN come si stracciava le vesti quando negò di aver firmato il famoso documento del marzo scorso, in cui dichiaravano di trovarsi tutti insieme davanti il protocollo per dar le dimissioni? Non era mica vero!) Siamo alle solite!

Prima piega: Renato Chisso Assessore Regionale, alle donne del comitato di Via A. de Gasperi, Battisti e Olmara: " So stufo de dirveo, assè che i diga, volta el c@@@ e assa che i furega, par là da ti no a passarà MAI!" ( a = 515)


Seconda piega: Veneto Strade respinge tutte le osservazioni dei cittadini e va avanti per la sua strada. Domanda: perchè Vernizzi fa il contrario di ciò che dice Chisso?


Terza piega: si è accorto l'ex assessore che era in lista con F.I., partito che per vincere le elezioni si era aggregato alla Caverzan? Occorre ricordare che la Caverzan con la sua lista si era candidata anche e soprattutto per proteggere la zona a nord della centrale da ulteriori scempi ambientali?Non è che non lo sapevano, Chisso l'ha sempre detto! Non era una battaglia senza promesse!


Quarta piega: non stona tutto questo lavorio di volantinaggio e comunicati stampa attuale, contro la gente e le prese di posizione degli alleati politici? O per le prossime elezioni il PDL dà Scorzè già per persa, che tradotto significa che è già stata venduta?

Quinta piega: il ricorso al TAR dei cittadini del Comitato. Ne vogliamo parlare o facciamo finta che non conti?

Sesta piega: non mancano, nè sono mai mancate le occasioni ufficiali e non, in cui Renato Chisso dichiara che finchè lui sarà assessore manterrà le promesse fatte ai cittadini.

Settima piega: il casello , anzi lo metto in maiuscolo, IL CASELLO SARA' A PESEGGIA O A CAPPELLA? E' emerso tra i mormorii di Palazzo Fini che adesso si può dire che a Cappella non ci sta E, IN OGNI CASO, QUALE SARA' LA VIABILITA' COMPLEMENTARE?

Ottava piega: Perchè Veneto Strade aveva lavorato a tre opzioni, tre soluzioni alternative con tanto di progetti presentati ai sindaci di Scorzè e Salzano, per evitare di passare nella famosa zona già gravemente compromessa dall'elettrosmog? I soldi spesi per questi progetti sono stati spesi per prendersi gioco delle comunità o per cercare di trovare una soluzione? O per temporeggiare e nel frattempo cercare di far saltare l'amministrazione? O... O...

...

Potremmo continuare all'infinito, di certo nella storia della 515 c'è sempre qualcuno che non la dice tutta e che davanti al popolo finge che i conti tornino, ma i conti sono ancora lontani a tornare.


PER NON DIMENTICARE


COMUNICATO STAMPA DI
CLARA CAVERZAN GIA' SINDACO DI SCORZE'OGGETTO: 515 - ART. APPARSO SULLA STAMPA IL 24-09-08


Mercoledì 24 settembre apro il quotidiano e con discreto stupore trovo il consigliere regionale Igino Michieletto che si gongola della buona riuscita di una “ sua “ azione politica.Leggo in maniera approfondita l'articolo riguardante la 515, chiodo fisso del mio avversario politico che si ostina a non voler dare ad intendere a chi peraltro non vuole dotarsi di orecchie per intendere, che parliamo di un progetto del 1987 e quindi avulso dalla realtà attuale e dal nostro territorio, ormai attraversato da ferite insanabili, grazie anche e soprattutto a lui. Mi informo, chiedo, chiamo , domando cosa si sia discusso in data 23 settembre alle ore 10.30 a Palazzo Fini e scopro che la gioia di cui si beava Igino è del tutto ingiustificata. Perchè? I fatti:Igino Michieletto chiede ufficialmente un incontro in II Commissione Regionale Infrastrutture e Viabilità al presidente Tiziano Zigiotto e all'assessore Renato Chisso, asserendo di essere pressato dai Sindaci di Noale e Salzano sulla 515. Si apre la seduta e il Presidente della Commissione chiede a Igino se non sia stato lui ad insidiare i Sindaci sul tema e non viceversa , poiché sembra che i Sindaci parlino quasi quotidianamente con l'ass.re Chisso delle problematiche inerenti la 515 e non avevano bisogno dell'incontro istituzionale. Igino, stizzito, chiede di passare ai fatti . Intervengono i Sindaci e, infine, l'ass.re provinciale Gatto, che evidenzia il fatto che non essendoci più l'interlocutore che bloccava la realizzazione del secondo lotto del primo stralcio ( poteva fare anche il mio nome tanto era chiarissimo ) ora l'opera poteva procedere spedita. Prende la parola l'ass.re Chisso il quale senza alcuna smentita di sorta sottolinea lo stato dell'arte dell'opera:


1- Si rammarica dell'utilizzo delle istituzioni per ragionare su questo tema rivolgendo ai Sindaci una semplice domanda: - Vi rispondo quotidianamente sulla 515? Occorreva farsi invitare qui?


I Sindaci abbassando lo sguardo, confermano silenziosamente, quindi, i dubbi dello stesso Presidente della Commissione.


Chisso a questo punto paventa un irrigidimento dei rapporti, esprimendo chiaramente il suo dissenso per l'inutile iniziativa che ai più dei presenti appariva proprio insistentemente voluta da Igino più che dai Sindaci.


2- L'ass.re Chisso si rivolge all'ass.re provinciale Gatto e precisa che nessuno a livello istituzionale aveva mai bloccato la strada nemmeno colei alla quale Gatto alludeva.


E' inconfutabile che nella zona vi sia un problema di inquinamento da elettrosmog e che i cittadini hanno vinto già per questo una causa di fronte al Tribumale ordinario di Venezia e avrebbero potuto vincere in un qualsiasi momento (anche a venire n. d.s.) una causa davanti al T.A.R. per la 515.


E' INDUBBIO POI CHE FINCHE' LUI SARA' ASSESSORE I CITTADINI SARANNO ASCOLTATI ( testuali parole n.d.s.).


3- Tornando alla strada , senza mezzi termini, l'ass.re Renato Chisso considerava precisamente che CON L'AVVENTO DEL NUOVO CASELLO DI PESEGGIA ( LAPSUS FREUDIANO???, corretto da Igino in “ Cappella”) LA VIABILITA' E' TUTTA DA RIPRENDERE IN MANO, BISOGNERA' QUINDI FARE UNA VIABILITA' VERSO IL CASELLO E IL SECONDO LOTTO DEL PRIMO STRALCIO DA RIVEDERE IN BASE A NUOVI INCARICHI DI STUDIO DA LUI ASSEGNATI A VENETO STRADE.


L'assessore , chiamato in Giunta, si alzava e mentre usciva dalla sala, subiva le urla del consigliere Igino. Urla di rabbia per le secche parole dell'assessore.


Urla di invidia di chi non può più strumentalizzare una strada che oramai non serve più, mangiata e sovrastata dal mostro del Passante che divorerà i suoi stessi creatori, i cui ruggiti, oramai abbisognano di altre strade più intelligenti e sovraccomunali per essere chetati.


A questo punto altri consiglieri regionali prendevano la parola per porre l'attenzione sulle arterie di Zero Branco e Mogliano in corso di realizzazione che sarebbero in grado di smaltire il traffico del casello di Peseggia ( ancora Lapsus ) o Cappella, con adeguati collegamenti tra la 515 e la 245.


Non mi meraviglia lo stile di Igino! Lui è così. Cavalca la tigre, come si suol dire. E come un circense vi cade e vi risale e lo spettacolo continua e continuerà fino a che ci sarà qualche bambolotto ad applaudirlo e non verrà ingoiato dalla sua stessa fiera, stanca anch'essa di essere usata per il picchio.


Non riesco invece a capacitarmi della stampa dalla notizia spicciola, dalla comunicazione drogata al servizio della casta .


NOI DEL COMITATO CONTINUIAMO LA LOTTA, LE LETTERE DI VENETO STRADE POCO C'IMPORTANO, NOI STIAMO PREPARANDO LE TENDE, LE ROULOTTE E I CAMPER PER QUANDO ARRIVERANNO LE RUSPE. INTANTO DORMIAMO I NOSTRI SONNI TRANQUILLI SUI NOSTRI CUSCINI IMPREGNATI DI MICROTELSA, MEGLIO SOLTANTO MICROTELSA CHE IL PASSAGGIO DI UNA SUPERSTRADA!


E CHI C'AMMAZZA?






giovedì 4 dicembre 2008

E' O " NON E' UN PAESE PER VECCHI" ?



" ... L'altro giorno per telefono mi sono dimenticato di dirTi che ... Quando la sera alla riunione della Lega hai parlato di Villa Lina mi è venuto in mente il film (sono un cinefilo) "Non è un paese per vecchi"; invece Scorzè è un paese per vecchi. Due associazioni per anziani, Casa di riposo e cimitero epicentrici e Villa Lina che sarebbe potuta diventare l'"Avamposto dei giovai perduti" tanto per parafrasare un altro film in modo da attirarli in atmosfera controllata essendo in centro... niente.. altro covo di anziani. Comprendo i miei figli ed i loro amici che escono dal territorio comunale, infatti oltre al patronato non c'è nulla e sai anche tu che dopo una certa età rimangono i "bambini vestiti da cretini guidati da cretini vestiti da bambini" O. Wilde per definire gli scouts. E' deprimente, tanto deprimente che stiamo pensando di tornarcene da dove siamo venuti. Abbiamo tentato di trasformare questo dormitorio, ma ci sono troppe persone interessate alla terapia del sonno. Perdonami ma ... "
G. Papazzoni