lunedì 21 marzo 2011

TRIPOLI BEL SUOL D'AMORE


Ho scritto, stanotte, una nota sintetica su facebook che vi posto qui sotto perchè schifata di leggere commenti da bar o, nel miglior dei casi, da salotto. Possibile che per qualcuno sia impossibile astenersi da uscite del tipo “Alla Francia il petrolio, a noi la puzza di m…. degli immigrati” e non si riesca a guardare una volta, dico una volta agli ultimi? A posporre le conseguenze che avremo noi, ecc ecc, e la Francia che ha voluto arrivare prima, facendo lo sgambetto agli altri, per il petrolio eccerto, eccheccazzo! e guardare prima di tutto alla gente del popolo libico, calpestata nei diritti, oltraggiata nella dignità, massacrata, ferita, uccisa con armi da fuoco, per ordine del proprio capo di stato. Ma lo sappiamo noi italiani che il baciamano di Berlusconi voleva sottolineare il significato di un accordo d'amicizia per cui, nel caso, noi saremmo accorsi in aiuto di Ghedafi e non dei giovani, dei bambini , dei vecchi, delle madri, delle famiglie della Libia insomma!?
Io non mi fido di questi "draghi", come vengono chiamati nelle sacre scritture, e sto con gli ultimi.

Tripoli bel suol d'amore: impossibile fare una contabilità di quello che sta succedendo
pubblicata da
Clara Caverzan il giorno lunedì 21 marzo 2011 alle ore 1.15
E' incredibile come gli individui riescano a vedere la realtà in maniera diversa. E qui la realtà è sangue per le strade, bambini, donne, uomini, vecchie e vecchi inermi, che sono stati feriti o uccisi dal fuoco ordinato da un dittatore fuori di sè, per sè. Io non sono riuscita a farmi venire in mente il petrolio e i soldi, o la grandeur francaise, o le mire di potere in questa realtà. Ho pensato all'ingiustizia, all'impotenza della gente di fronte ad un solo uomo. Io ho provato solo rabbia e paura, non ce l'ho fatta a pensare agli interessi. Scusate ma o sono troppo avanti io o lo sono, troppo avanti, quelli che non la pensano così come me. In ogni caso serve molto sangue per migliaia di feriti libici.
Sonia Serravalli wow Clara ci troviamo proprio sullo stesso piano, questa è esattamente la posizione in cui mi trovo io e oscillo da 24 ore su "o sono troppo avanti" o ho preso un abbaglio... Nonostante certe critiche bieche e poco civili ritengo di tenere sempre una porta aperta x non irrigidirmi e la ricerca della comprensione per me è un lavoro quotidiano,in fieri dunque, non basato su alcun preconcetto su cui invece si rifanno a mio parere molte di queste persone
Qui sotto gli unici testi che ho trovato in facebook in linea col mio pensiero:
e sulla bacheca di Michele Boato: IN DIGIUNO CONTRO LA GUERRA
Ho iniziato oggi, lunedi' 21 marzo 2011, un digiuno contro la guerra. Contro la guerra afgana, contro la guerra libica, contro la guerra nemica dell'umanita'. Per una persona amica della nonviolenza il digiuno non e' un modo per imporre qualcosa ad altr...i, ma per assumere su di se' una responsabilita'. Vivo in un paese che nella sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, ha scritto che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali": perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? Mi sono formato in una tradizione culturale che da Socrate di Atene a Gesu' di Nazaret ha saputo affermare che e' preferibile subire il male anziche' commetterlo: perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? Condivido l'opinione di ogni persona ragionevole secondo cui il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso: perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? So che la guerra e' nemica dell'umanita', so che nell'epoca attuale ogni guerra puo' evolvere in un conflitto mondiale in grado di mettere fine alla civilta' umana, so che il primo dovere di ogni essere umano e' impedire che questo accada, ergo: il primo dovere di ogni essere umano e' opporsi alla guerra. Perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? Conosco il modo in cui si puo' contrastare l'oppressione, l'ingiustizia, il crimine, la violenza: questo modo e' la nonviolenza. Conosco il modo in cui si possono gestire i conflitti: questo modo e' la nonviolenza. Conosco il modo in cui si possono condurre le lotte di liberazione: questo modo e' la nonviolenza. Conosco il modo in cui si possono inverare i diritti umani di tutti gli esseri umani: questo modo e' la nonviolenza. Ho iniziato oggi un digiuno come forma di azione nonviolenta. Per assumermi la mia responsabilita' di essere umano tra esseri umani. Per esprimere il mio impegno a far rispettare la legge che dice: tu non uccidere, tu adoperati per salvare le vite, vi e' una sola umanita'. Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 21 marzo 2011 Mostra tutto
Di:
Giovanni Malatesta

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