sabato 12 febbraio 2011

rivoluzione dolce NONOSTANTE la rabbia ed il paese è libero


ERA IL SETTEMBRE 2008 ED IO SCRIVEVO:
E ANCHE L'ARTICOLO SU QUEL QUOTIDIANO CHE AFFERMAVA CHE IL GOVERNO MUBARACK OGGI PIU' CHE MAI BARCOLLA SUL FATTO DEI TURISTI RAPITI DAI PREDATORI (?) DEL DESERTO. IO SONO CONVINTA INVECE CHE MAI IL GOVERNO MUBARACK SI SIA TROVATO SULLE SABBIE MOBILI COME IL 6 SETTEMBRE DI FRONTE ALLA FRANA DEL CAIRO! OGNI VOLTA CHE PASSAVO DAVANTI A QUELLA MONTAGNA DICEVO :- PER FORTUNA NON PIOVE MAI...ALLUDEVO A QUELLE CASE INCREDIBILI CHE SI VEDONO SOLO AL CAIRO. NON SONO BARACCHE E PER CIO' NON SI PUO' PARLARE NE' DI BARACCOPOLI, NE' DI BIDONVILLE. ESSE NON RICORDANO NESSUNA KASBA E NON SI POSSONO PARAGONARE A NESSUNA FAVELA. SONO VERE E PROPRIE CASE DI MATTONI, MESSI UNO SOPRA L'ALTRO , UNO IN FIANCO ALL'ALTRO, CON FATALISMO E MONOTONIA, ALLA CAZZO DI CANE, SOPRA TERRENI FRIABILI COME PAN BISCOTTO, SOPRA MONTAGNE DI CIPRIA COMPATTA, SENZA FONDAMENTA, SENZA CEMENTO. CRESCONO ANCHE IN PIENO CENTRO SOPRA UN PALAZZO DISMESSO, SOPRA MURA E TETTI DI VECCHI CONDOMINI DIROCCATI. NE VEDI A POCHE CENTINAIA DI METRI DALLA STRADA PER RAS GHARIB, TI SEMBRA DI TOCCARLE , PASSANDO SULLE SOPRAELEVATE DELLA ZONA CENTRALE, SE ALLUNGHI UN BRACCIO DAL FINESTRINO .Perchè nessun governo, nessuna emittente televisiva ha lanciato i soliti appelli di solidarietà? Perchè Samir Sawiris, grande magnate egiziano delle costruzioni Orascom, non ha inviato immediatamente le sue potenti macchine operatrici in soccorso a quella povera gente? Che rabbia ho provato e che impotenza nel vedere quei vecchi scavare con le mani, guardare dentro ai buchi neri lasciati per misericordia dalla frana, con gli occhi dell'ignoranza e della miseria che sovrastavano la speranza. Che pena ho provato per quelle donne che si avventavano, con le unghie, agli occhi dei poliziotti rincretiniti anch'essi di fronte alla potenza della ribellione della natura e del fato! Ma è potenza della ribellione della natura permettere a Mubarak di costruire grandi agglomerati urbani con giardini e conforts nei luoghi di villeggiatura, all'ingresso dei quali campeggiano le gigantografie della sua immagine sorridente e fiera? E' potenza della natura permettere la costruzione di una nuova Cairo che inghiotte km quadrati di deserto con i suoi mega centri commerciali e le sue superstrade, senza pensare di demolire, anche e prima, quei muri ormai intrisi di piombo, lacerati da ferite, crepe larghe decine di centimetri , all'interno dei quali vivono le anime di Inshallah? Che cosa pensa di inserire Susanna Mubarak nei nuovi piani di solidarietà da suggerire al presidente? Non vede dal vetro nero antiproiettile della "sua" automobile, queste abitazioni del lupo e i tre porcellini, accatastate instabili come cassette di frutta, malsane, buie, sporche, fatte di rumori, di traffico, di clacson, pericolose, sporche di piscio ed escrementi di ogni ben di dio, infestate dalle pantegane? Non sente scalpitare, gridare vendetta da quei buchi, da quei tetti, generatisi gettando fuori l'immondizia e i rifiuti ingombranti, verso il cielo e lo smog, con noncuranza e indolenza, anche contro le sue dimore sontuose, le sue promesse, i suoi sospetti tentativi di " strana" beneficienza propagandistica? E noi turisti del Cairo, turisti e viaggiatori l'abbiamo mai vista a Bangkok, a Città del Messico, a Rio, a ... al mondo una città così? AMBDULLAH!

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