giovedì 24 febbraio 2011

DEDICATO ALLE 500 HOSTES che ricevettero in dono da Gheddafi un "Corano" riveduto

e corretto dallo stesso ex dittatore, ricordando che 3 di loro si fecero musulmane folgorate dalla loro stessa idiozia, non per il fatto della conversione in sè stessa, ma perchè un musulmano vero non potrebbe mai ricevere nelle sue mani un falso Corano.

"Si farebbe volentieri a meno degli umori leggeri di fronte a tragedie come quella libica; ma inevitabilmente la parabola catastrofica del colonnello Gheddafi scatena nei peggiori bar della nostra città fantasie mezzo satiriche e mezzo politico-diplomatico sul suo destino: finirà ad Arcore dividendo la cameretta con l'amico Putin o ad Antigua, da solo sul Nig o con un carro di amazzoni al seguito? E quale uniforme, in caso di fuga sceglierà nel suo guardaroba? Quella ieratica da capo beduino o quella da generale pazzo mutuata dalle peggiori tradizioni dell'occidente colonizzatore? O tutte e due per segnalare il disastro prodotto dal colonialismo militare e dall'arcaismo tribale? E soprattutto: cosa staranno pensando in queste ore le Miss reclutate a mazzi per ascoltare le lezioni pseudo coraniche di un tizio che fa bombardare il suo popolo? Avranno colto la differenza tra una convention e lo stage di indottrinamento nato dall'asse di ferro Roma-Tripoli/ Berlusconi-Gheddafi, oppure penseranno solo di essersi prestate a pagamento a un pomeriggio appena più pittoresco del normale? E se hanno conservato il velo ricevuto in omaggio dal tiranno libico, sapranno rivolgere un pensiero alle donne libiche che quel velo ora lo usano per asciugare il sangue dei loro morti?"
Michele Serra Repubblica del 23/02/2011.






Per gli smemorati


Gheddafi : L’Europa si converta all’Islam Gexplorer.net Notizie Italiane


Questo il messaggio del leader libico nella sua lezione sul Corano a centinaia di hostess. Oggi l’incontro con Silvio Berlusconi per le celebrazioni del secondo anniversario della firma del trattato di amicizia tra Italia e Libia
E’ arrivato a Roma per celebrare con l’amico Silvio Berlusconi il secondo anniversario della firma del Trattato di amicizia italo-libica, ma il “ciclone”
Gheddafi ha già fatto parlare di sé e delle sue note “stranezze”, tanto imprevedibili quanto attese.
Anche questa volta, come lo scorso novembre, il leader libico non ha voluto rinunciare a impartire lezioni di Corano a 500 giovani
ragazze – belle e pagate – invitandole a “convertirsi all’Islam”, confessione che, a suo dire, prima o poi dovrà diventare “la religione di tutta Europa”.In tre si sono presentate all’appuntamento all’Accademia libica con il capo coperto dal velo islamico (ma da uno fuoriuscivano ciocche biondo-platino), forse reduci dall’analoga serata di gala di novembre e convinte in quell’occasione ad abbracciare la fede musulmana. Una decisione che Gheddafi, quasi come un “padrino di battesimo”, ha suggellato oggi con un “rito veloce”, una piccola cerimonia di iniziazione per le tre giovani convertite. Le ragazze, due italiane e una spagnola, si sono poi allontanate dall’istituto in tutta fretta, dribblando microfoni e cronisti che da ore attendevano sul marciapiede infuocato di capire cosa stesse accadendo dietro quelle cancellate.

Alcune delle 200 ragazze reclutate dall'agenzia Hostessweb per incontrare il leader libico Muammar Gheddafi, all' Accademia libica nella sua seconda giornata a Roma.
“E’ stato molto gentile, ci ha parlato del Corano e mi ha fatto un’ottima impressione”, ha poi raccontato una delle 534 hostess, con in mano una copia del Libro sacro e un libro di preghiere, nonostante la consegna degli organizzatori era quella di non parlare ai giornalisti. “Chi rilascia dichiarazioni, non viene pagata”, ha redarguito un responsabile di Hostessweb, l’agenzia di casting che le ha reclutate offrendo un “rimborso spese” tra i 100 e i 150 euro, anche se la maggior parte di loro ha detto di aver partecipato a titolo gratuito. Pochissime le voci fuori dal coro: “Sono scioccata – ha detto una studentessa romana -. Non è possibile che la gente venga pagata per ascoltare certe assurdità “.

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