domenica 15 febbraio 2009

AFFINCHE' NON SI RIPETA PIU' QUELL'INFAME ESPROPRIO COATTO AMMINISTRATIVO DETTATO DA INTERESSI LOBBISTICI CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON LA COMUNITA'


“SCURDAMMUCE O’ PASSATE”
affinché non si ripeta ancora quell’esproprio coatto amministrativo dettato da interessi lobbistici che non sono della comunità.


Mi si deve scusare la probabile inesattezza della frase " SCURDAMMUCE O' PASSATE ", ma non ne avevo altra per descrivere alcune dichiarazioni del primo candidato alle prossime elezioni del nostro comune.
Dichiarazioni che anche altri presumibili candidati avevano premesso in una sorta d’esorcismo delle ultime vicende della passata amministrazione ovvero: “non ne parlo, quindi non è mai esistito”.
E’ invece estremamente necessario che questa normalizzazione bipartisan di stampo sovietico debba nascere da una discussione precisa e completa sul “fattaccio” che ha posto fine all’amministrazione Caverzan.
E sia ben chiaro, non per desiderio di rivalsa su atti poco chiari, ma perché si è messo in atto un meccanismo che ha fatto spregio della volontà popolare, sull’altare dei giochi di partito.
Quelle furtive dimissioni in comitiva al seguito di un consigliere che la sera prima aveva annunciato le proprie dimissioni per gravi motivi di salute,per iscritto, sottofirmate e accompagnate da delega; NON ACCETTATE, non protocollate la sera stessa in Consiglio all’atto della presentazione da parte del consigliere dimissionario nelle mani del Presidente del Consiglio, che come è noto non ha mai dato una spiegazione di quella sua decisione… furtive dimissioni in comitiva utili solo per un’infame ed indimenticabile sceneggiata, quell’assenza totale di una mozione di sfiducia appoggiata dalla metà più uno dei consiglieri che elencasse alla popolazione, prima che al Sindaco, dove era stato tradito il programma elettorale dovranno essere al centro del dibattito delle elezioni di giugno soprattutto per ricostruire quella fiducia nelle istituzioni delle quali il “fattaccio” ha fatto scempio.
“Perché” è questa la domanda alla quale tutti i candidati dovranno dare una risposta, e non solo quelli coinvolti direttamente e direttamente responsabili affinché non si ripeta ancora quell’esproprio coatto amministrativo dettato da interessi che non sono della comunità.
“Perché” interrogativo essenziale per riportare trasparenza alla vita politica del paese, altrimenti vista come una pratica lobbistica in mano a pochi interessi che ne determinano l’andamento.
Solo dopo aver spiegato agli elettori questi motivi si potrà parlare del futuro, ma sino ad allora il compito delle persone che amano la democrazia innanzi tutto è quello di chieder conto di quanto successo.

Giuseppe Papazzoni

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