giovedì 2 febbraio 2012

CARO DIARIO, fregare tutti e pretendere di aver ragione








Il mio primo diario lo scrivevo in prima media. La prof Campello ci aveva suggerito di fingere di scrivere ad un'amica immaginaria. L'amica lontana alla quale scrivevo si chiamava Susette.

Cara Susette, oggi pomeriggio mi è successa una cosa. Ho deciso, scriverò tutte le volte che mi succederà qualcosa del genere. Tutte le volte cioè che incontrerò una persona , un animale o una cosa che mi indurrà ad interrogarmi.

Alle 16.00, come ogni giovedì, devo essere alla Scuola Marconi per il coordinamento con le mie colleghe. Mentre percorro la mia via penso. Mi chiedo se sia meglio parcheggiare davanti alla Galilei, visto che alle 18.00 devo essere lì per il corso CTP degli adulti stranieri o se andare direttamente alla Marconi. Decido per la seconda opzione per via del freddo siberiano e del Burian, anche se so che ho una possibilità su cento di trovare un parcheggio, ma sono in largo anticipo e penso che, tuttalpiù tornerò indietro e andrò a parcheggiare alla Galilei. Quindi arrivo in Via Roma, giro prima del municipio, davanti a me una berlina colorata rallenta: " Toh, che culo ha questo, guarda là, uno che va via." Ma la berlina lascia che si liberi il parcheggio e prosegue. Io avanzo e noto una classe A contromano, in diagonale, con il derriére verso il retro del municipio e il muso verso un'altra auto in sosta. Io ho guidato una classe A per anni. E' la macchina con meno sterzo al mondo e che ti fa fare delle figure di merda, durante le manovre, da non credere. Parcheggio e sento strombazzare la classe A. Guardo in quella direzione e: - Sono arrivata prima io!

E' la conduttrice con bimbo a bordo sul sedile posteriore. Lo faccio per il bambino, con questo gelo! Riaccendo il motore, faccio retromarcia, preparandomi con tutta la mia buona volontà a fare una lunga e larga retromarcia, poichè dalla posizione della classe A e dalle sue possibilità di manovra ne prevedo almeno quattro o cinque. Di manovre della classe A intendo. Ma dietro a me sono sopraggiunte nel frattempo altre due macchine che percepisco già innervosite. Deducendo per logica che esse non potrebbero a loro volta fare retromarcia e sostare per un tempo indeterminato, in attesa che la mammina parcheggi, riparcheggio io. Scendo, il clic della chiusura automatica e rivociare alticcio dalla classe A.

Arrivatale quasi a fianco, visto che, per guadagnare la direzione verso la scuola, ho dovuto girarle attorno, per giunta, la signora alla guida della macchina in contromano e in diagonale mi apostrofa dicendo, più o meno, ed è un'insegnante ecc. ecc. che cosa insegnerà ai suoi ecc. ecc., come se le insegnanti non fossero persone ma alieni in costante tensione morale e civica. A quel punto non sono più in largo anticipo e le rispondo soltanto che insegno ai miei alunni che si deve rispettare il codice della strada. Per esempio.

Invece, data la situazione, in perfetto dialetto di Marghera, che secondo me aiuta molto a rendere l'idea, dovevo dirle:

- Signora, a parte che le insegnanti non devono avere degli obblighi morali e civili diversi da quelli di tutti gli altri individui, in pratica siamo tutti uguali e abbiamo pari diritti, pari doveri e pari dignità, e, non perchè sono insegnante, io devo ecc ecc. Io devo tanto quanto lei signora e tanto quanto tutti gli altri e viceversa. Anche se lei mettesse gli insegnanti su un gradino superiore, il discorso non cambierebbe! A parte ciò, non ho mica capito, sa, che cosa faccia lì, in sosta di traverso alla strada, col culo della macchina al contrario, a parte parlare ad alta voce da sola! Per quanto mi riguarda, lei : o stava aspettando l'uscita da scuola di suo figlio in maniera, converrà, almeno bizzarra, o aveva fatto un incidente, o stava aspettando il carroattrezzi, o qualcuno l'aveva urtata, o lei aveva perso il controllo dell'auto, o aveva fatto un testacoda. O lei mi vuol dire che io ho fatto la furba? La stronza che le ha rubato il posto? Presumo, considerata la sua reazione e la sua posizione sulla strada da furbetta del cazzo, lei sia entrata nel parcheggio, non abbia trovato neanche un buchetto dove infilare la sua suv-city-car made in Germany metallizzata, sia stata costretta a fare tutto il giro, ad uscire di nuovo in strada e, invece di girare, come indicato obbligatoriamente, a destra, proseguire, attraversare Via Roma, girare per Via Ronchi, girare ancora prima di "Anni Sereni", parcheggiare alla bibioteca comunale e farsi i 200 m. a piedi con questo fottutissimo burian, abbia preferito pensare unicamente al suo tornaconto, e, al grido " Mondo fermati, devo parcheggiare!" lei abbia girato a sinistra contromano, fregandosene altamente degli automobilisti e delle automobiliste che arrivavano giustamente in senso contrario al suo, degli intralci al traffico e del pericolo che stava provocando, fregare tutti e tentare con manovre azzardate, di rapinare il posticino che si stava liberando. Cazzo che genio! Le ha mai detto nessuno che lei è un'arrogante rompicoglioni, adesso che ci penso?








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