giovedì 31 marzo 2011

PRESENTARSI AL REFERENDUM DEL 12 e 13 GIUGNO


E' molto importante per me, per te, per i tuoi amici, per i tuoi figli e per i tuoi nipoti,

presentarsi al referendum abrogativo del 12-13 giugno 2011.

E' l'unico strumento, oltre alle elezioni, che ci fa sentire parte attiva di questo stato. Il referendum avrà tre quesiti, uno più importante dell'altro.

Ve li elenco in maniera molto molto stringata.

Per ogni approfondimento andate qui. Primo quesito (Acqua)

Vuoi eliminare la legge che dà l'affidamento a soggetti privati o privati/pubblici la gestione del servizio idrico? SI

Secondo quesito (Acqua)

Vuoi eliminare la legge che consente al gestore di avere un profitto proprio sulla tariffa dell'acqua, indipendente da un reinvestimento per la riqualificazione della rete idrica?

SI

Terzo quesito (Centrali Nucleari)

Vuoi eliminare la legge che permette la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano?

SI

Quarto quesito (Legittimo Impedimento)

Vuoi eliminare la legge che permette al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di non comparire in udienza penale durante la loro carica?

SI Come per ogni referendum, non basterà che vincano i SI ma bisognerà raggiungere il quorum.

25 milioni di persone, il 50% degli aventi diritto, dovrà recarsi alle urne per rendere il referendum valido.

La vera unità di noi tutti per far valere i nostri diritti di cittadini, capaci di dare una forte risposta a leggi che remano contro di noi. RICORDA: Condividi questo post con tutti i tuoi contatti, perchè questa volta abbiamo la possibilità di salvare il paese, girala con tutti i mezzi a tutti i tuoi contatti.

La verità di Gianni Lannes sul nucleare in Italia.mp4

sabato 26 marzo 2011

Fortress Europe: Generazione revolution: da Benghazi a Lampedusa

Fortress Europe: Generazione revolution: da Benghazi a Lampedusa: "A volte una chiacchierata aiuta a chiarirsi e a chiarire le idee. Soprattutto quando l'interlocutrice è una come Alma Allende, che è una che..."

IL PIAVE MORMORO': " NON PASSA LO STRANIERO!"


Mentre negli ambienti letterari ed universitari, la parola integrazione è obsoleta e, da tempo, ha lasciato il suo posto alla parola inclusione, dall'altra parte, lì dove è importante avere una sedia sotto il culo, segretarie pazienti con scartoffie tra le braccia, scorta con occhiali a lenti scure e auricolare, automobili di lusso con autista, nessuna politica di integrazione è stata mai pensata.
Sì, qualcuno ha fatto finta, ha balbettato qualcosa, ... come fosse reato.
Da quelle parti abbiamo sentito parlare anche di annientarli tutti, come ciò, invece, non fosse reato. Gli extracomunitai, gli immigrati.
Adesso dobbiamo fare i conti. E i conti con lo straniero non tornano.
Sono giunti a migliaia in pochissimi giorni, stanno seduti allineati sulla banchina di un porto, qui da noi, l'isola si chiama Lampedusa, Italia, mangiano, dormono, pisciano e cagano tutti sopra lì, sul nostro territorio e lo segnano inevitabilmente.
Paroni in casa nostra, mi vien da ridere!
Qualcuno non ha voluto festeggiare il 150esimo perchè discendente dai Celti e non Italiano ... quand'ecco arrivare questi coi barconi e scopriamo, tutt'ad un tratto, di essere non solo Italiani ma cittadini del mondo.
Tremando.
E come tutti i padroni del mondo che si rispettano, voliamo su aerei supersonici, spariamo, lanciamo missili, qua ... là ... è da giorni che va avanti così e oggi ci chiediamo che cazzo stiamo facendo. Abbiamo finito anche noi per litigare tra noi e litigando, ci siamo resi conto di girare a vuoto sopra un drago che non si sa manco dove sia.
Non era lui l'obiettivo? Ci chiediamo stupiti con la bombetta che sta per scoppiarci in mano.

Ci siamo resi conto di essere padroni del mondo, adesso dicevo, ma di esserlo in tanti. Anche loro? Eh sì anche loro!
(Anche con quelli dello tzunami e del nucleare di Fukushima? http://www.asca.it/news-GIAPPONE__RADIOATTIVITA__MARE_DI_FUKUSHIMA_1250_VOLTE_SUPERIORE_A_NORMA-1002994-ORA-.html Eh sì, anche loro, allora è proprio un casino!)
Il mondo è come un condominio. I primi indigeni che avevano comperato, non videro di buon occhio i primi non meglio precisati negri, arrivare e prendere lo stesso ascensore, poi ... dopo i negri, arrivarono i marocchini, i cinesi, poi fu la volta degli albanesi, dei rumeni, di tutti insomma quelli che scappavano dai draghi.
Che cosa si è inceppato? Non abbiamo, da bravi condomini, cominciato a pagare le spese condominiali, in base ai millesimi. Se non fosse chiaro sto parlando di millesimi condominiali mondiali. Condominio mondo, universo.
Una mattina ci svegliamo e toh! Il nostro bel giardino curato e di un bel verde sonnecchioso di marzo, già inaffiato di radioattività, è pieno di beduini con un telo di nylon sulle spalle. Oh cazzo? E che cosa vogliono questi, adesso? Ma se i secessionisti di casa nostra avevano detto che ... Insomma, qu'ils mangent de la brioche!
Qu'ils mangent de la brioche???
E la festa è finita. Per tutti.

Chissà che dovendo distribuire tutta la sua ricchezza l'uomo non diventi anche più sano.

E speriamo che non si incazzino! I profughi, i clandestini,
come li dobbiamo chiamare adesso quelli là? Quando dal pane e latte ed escrementi per terra dovranno passare alle caserme dismesse governate da chi e come non si sa ...

giovedì 24 marzo 2011

MAI PIU' NUCLEARE MAI PIU' NUCLEARE MAI PIU' NUCLEARE MAI PIU' NUCLEARE


GAIA news
notizie dall'ecoistituto del veneto
fine marzo 2011


- Venerdì 25 ore 21 su Antenna3 Telenordest ENUCLEARE SI, NUCLEARE NO dibattito condotto da Fabio Fioravanzi,
con Michele BOATO, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Sergio BERLATO europarlamentare PdL, Gino SPERANDIO, Federazione della Sinistra, Paolino BARBIERO, Segretario CGIL Treviso, Vincenzo PEPE, Presidente naz. Fare Ambiente.

E' gradito e importante intervenire da casa sia con sms al 348 7745096 (appaiono in video), sia telefonando al 0422 796728.32

Nucleare: tre italiani su quattro sono contrari.
Tre italiani su quattro sono
contro il nucleare. E il 70% del campione si dichiara pronto ad andare a votare al prossimo referendum per manifestare il proprio dissenso, tentare di arginare la corsa all’atomo e riaprire il dibattito sulle rinnovabili. A rivelarlo è un sondaggio condotto da GnResearch, società internazionale specializzata nell’individuare gli umori dei cittadini, publicato su La Repubblica.it il 22.3.2011
I contrari a nuove centrali in Italia sono il 75% (59 molto e 16 abbastanza); favorevole è il 25% (7 molto e 18 abbastanza)
Il 20% dei ferventi sostenitori del nucleare, però, ammette di caldeggiare l’atomo, ma… non sul proprio territorio
A impensierire il 45% degli italiani non sono tanto i terribili echi di Fukushima, bensì l’impatto negativo che l’atomo potrebbe avere sull’ambiente e sulla salute degli individui anche in assenza di incidenti. Temutissime, dal 29% le scorie, mentre il 15% si dichiara terrorizzato dalla possibilità di un errore umano. Infine, l’11% ha l’ossessione delle conseguenze di un eventuale incidente per cause naturali .
Il 37% è certamente disposto a pagare bollette più salate purché l’energia venga prodotta da fonti rinnovabili, un altro 39% lo è “probabilmente”; 17% certamente no e 8% probabilmente no.
Per ridurre la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero, il 69% propone di puntare esclusivamente sulle energie rinnovabili, il 2% esclusivamente sul nucleare, il 20% su entrambi, ma principalmente sulle rinnovabil e il 9% su entraambi, ma principalmente sul nucleare.
Il 70% pensa di recarsi certamente a votare al Referendum, il 21% probabilmente; il 4% probabilmente non andrà a votare e il 4% certamente no.
Se andrà a votare, il 71% voterà contro il nucleare, il 19% a favore e l’11 è ancora indeciso

- ogni terzo Giovedì del mese ore 18-20all' Ecoistituto è aperto lo Sportello ZEROENERGY : informazioni sicure e gratuite su risparmio energetico, pannelli solari, bioarchitettura. Trovate notizie sul sito
www.ecoistituto.veneto.it clicca qui: http://www.ecoistituto-italia.org/cms/?q=node/533


- all Ecoistituto dal lunedì al venerdì, ore 11-13 e 17-19, trovate RI-LIBRI MERCATINO di libri usati:
in ottimo stato, anche nuovi, a prezzi veramente stracciati (in media 2 o 3 euro): saggi, romanzi, per ragazzi, gialli, poesia , ecc.
c'è l'elenco aggiornato sul sito
www.ecoistituto-italia.org settore Ri Libri: clicca qui http://www.ecoistituto-italia.org/cms/?q=node/537



Nel sito
www.ecoistituto-italia.org puoi trovare tutti i Tera e Aqua, tutti gli indici di Gaia, e molti altri documenti, articoli, appuntamenti
Puoi leggere l'ultimo numero di Tera e Aqua clicca qui:
http://www.ecoistituto-italia.org/cms/files/Tera%20e%20aqua%2061.pdf
Per l'indice e la copertina della rivista GAIA inverno 2011 clicca qui:
http://www.ecoistituto-italia.org/cms/?q=node/539

ciao, a presto, Michele Boato

lunedì 21 marzo 2011

TRIPOLI BEL SUOL D'AMORE


Ho scritto, stanotte, una nota sintetica su facebook che vi posto qui sotto perchè schifata di leggere commenti da bar o, nel miglior dei casi, da salotto. Possibile che per qualcuno sia impossibile astenersi da uscite del tipo “Alla Francia il petrolio, a noi la puzza di m…. degli immigrati” e non si riesca a guardare una volta, dico una volta agli ultimi? A posporre le conseguenze che avremo noi, ecc ecc, e la Francia che ha voluto arrivare prima, facendo lo sgambetto agli altri, per il petrolio eccerto, eccheccazzo! e guardare prima di tutto alla gente del popolo libico, calpestata nei diritti, oltraggiata nella dignità, massacrata, ferita, uccisa con armi da fuoco, per ordine del proprio capo di stato. Ma lo sappiamo noi italiani che il baciamano di Berlusconi voleva sottolineare il significato di un accordo d'amicizia per cui, nel caso, noi saremmo accorsi in aiuto di Ghedafi e non dei giovani, dei bambini , dei vecchi, delle madri, delle famiglie della Libia insomma!?
Io non mi fido di questi "draghi", come vengono chiamati nelle sacre scritture, e sto con gli ultimi.

Tripoli bel suol d'amore: impossibile fare una contabilità di quello che sta succedendo
pubblicata da
Clara Caverzan il giorno lunedì 21 marzo 2011 alle ore 1.15
E' incredibile come gli individui riescano a vedere la realtà in maniera diversa. E qui la realtà è sangue per le strade, bambini, donne, uomini, vecchie e vecchi inermi, che sono stati feriti o uccisi dal fuoco ordinato da un dittatore fuori di sè, per sè. Io non sono riuscita a farmi venire in mente il petrolio e i soldi, o la grandeur francaise, o le mire di potere in questa realtà. Ho pensato all'ingiustizia, all'impotenza della gente di fronte ad un solo uomo. Io ho provato solo rabbia e paura, non ce l'ho fatta a pensare agli interessi. Scusate ma o sono troppo avanti io o lo sono, troppo avanti, quelli che non la pensano così come me. In ogni caso serve molto sangue per migliaia di feriti libici.
Sonia Serravalli wow Clara ci troviamo proprio sullo stesso piano, questa è esattamente la posizione in cui mi trovo io e oscillo da 24 ore su "o sono troppo avanti" o ho preso un abbaglio... Nonostante certe critiche bieche e poco civili ritengo di tenere sempre una porta aperta x non irrigidirmi e la ricerca della comprensione per me è un lavoro quotidiano,in fieri dunque, non basato su alcun preconcetto su cui invece si rifanno a mio parere molte di queste persone
Qui sotto gli unici testi che ho trovato in facebook in linea col mio pensiero:
e sulla bacheca di Michele Boato: IN DIGIUNO CONTRO LA GUERRA
Ho iniziato oggi, lunedi' 21 marzo 2011, un digiuno contro la guerra. Contro la guerra afgana, contro la guerra libica, contro la guerra nemica dell'umanita'. Per una persona amica della nonviolenza il digiuno non e' un modo per imporre qualcosa ad altr...i, ma per assumere su di se' una responsabilita'. Vivo in un paese che nella sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, ha scritto che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali": perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? Mi sono formato in una tradizione culturale che da Socrate di Atene a Gesu' di Nazaret ha saputo affermare che e' preferibile subire il male anziche' commetterlo: perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? Condivido l'opinione di ogni persona ragionevole secondo cui il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso: perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? So che la guerra e' nemica dell'umanita', so che nell'epoca attuale ogni guerra puo' evolvere in un conflitto mondiale in grado di mettere fine alla civilta' umana, so che il primo dovere di ogni essere umano e' impedire che questo accada, ergo: il primo dovere di ogni essere umano e' opporsi alla guerra. Perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge? Conosco il modo in cui si puo' contrastare l'oppressione, l'ingiustizia, il crimine, la violenza: questo modo e' la nonviolenza. Conosco il modo in cui si possono gestire i conflitti: questo modo e' la nonviolenza. Conosco il modo in cui si possono condurre le lotte di liberazione: questo modo e' la nonviolenza. Conosco il modo in cui si possono inverare i diritti umani di tutti gli esseri umani: questo modo e' la nonviolenza. Ho iniziato oggi un digiuno come forma di azione nonviolenta. Per assumermi la mia responsabilita' di essere umano tra esseri umani. Per esprimere il mio impegno a far rispettare la legge che dice: tu non uccidere, tu adoperati per salvare le vite, vi e' una sola umanita'. Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 21 marzo 2011 Mostra tutto
Di:
Giovanni Malatesta

sabato 19 marzo 2011

IL SILVIO E' SOLO







http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/03/18/berlusconi-fischiato-contestato-roma.html
Berlusconi fischiato e contestato a Roma
La Repubblica
18 marzo 2011 — pagina 4 sezione: POLITICA INTERNA
ROMA - Colpito, offeso, dispiaciuto. Non si dà pace Silvio Berlusconi. L' ha pure confidato ai parlamentari del Pdl riuniti nel pomeriggio alla Camera. Davvero non si aspettava tutte quelle contestazioni: le urla insistenti - «vergogna», «buffone», «dimettiti» - che l' hanno inseguito dal Vittoriano all' Opera. Ancora più brucianti se paragonate agli applausi, ai cori di giubilo, tributati al presidente Giorgio Napolitano. E persino al suo predecessore, Romano Prodi, anche lui a Montecitorio per il discorso del capo dello Stato. «È cambiato il clima» sussurrano a denti stretti gli uomini dello staff che, alle undici di mattina, tentano di aggirare la piccola folla di famiglie, ragazzi e coppie di mezza età radunata davanti al Museo della Repubblica romana, terzo appuntamento della giornata dedicata all' Unità d' Italia. Dopo i fischi, i "buuu" e soprattutto quel grido - «I ragazzi del ' 49 non sono morti per farti fare il bunga bunga» - esploso al Gianicolo di fronte alla statua di Garibaldi, i fedelissimi del premier decidono di non rischiare. Lo dicono chiaro al presidente del Consiglio: meglio non passare dall' ingresso principale. Da lì è appena uscito il ministro La Russa, subissato dagli improperi. «Aspettiamo un po' , magari si calmano», suggerisce il sottosegretario Paolo Bonaiuti, mentre il fidato Roberto Gasparotti cerca una via di fuga. Per una decina di minuti un Berlusconi sempre più cupo resta chiuso dentro, praticamente solo, in attesa che si apra il cancello sul retro. Ma il sotterfugio è presto scoperto, in tanti si spostano, ripartono i fischi: «Sei il disonore dell' Italia» rumoreggia la folla, sovrastando qualche eroico «resisti». E dire che era cominciata bene. Alle 9, all' Altare della Patria, romani e turisti lo avevano acclamato, incitandolo a proseguire il lavoro. «Vado avanti, certo», aveva risposto il premier con il sorriso dei giorni migliori: «Non lascio il Paese in mano ai comunisti». Umore tuttavia virato di colpo, ai primi accenni di contestazione: più soft al Pantheon, violenta tra il piazzale degli Eroi e il museo di Porta San Pancrazio. Sperava comunque di recuperare, il Cavaliere. O almeno di evitare ulteriori affronti. Sarà per questo che,a costo di infrangere il cerimoniale, ritarderà il suo arrivo alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove a mezzogiorno il cardinal Bagnasco officia la messa solenne e il presidente Napolitano si è già presentato, puntuale, prima di lui. Non serve a molto. Scende dalla macchina ed ecco che gli insulti riprendono, la gente urla «dimettiti», gli applausi neppure si sentono. Non è abituato, Berlusconi, e si vede. Alza la mano per salutare ma ha il volto tirato di chi affronta un calvario che continua sin dentro la chiesa: i fischi ripartono appena varca la soglia, più d' un «vergogna» si leva dalla navata centrale. È troppo, soprattutto per chi è avvezzo a ben altra accoglienza. Ma «il clima è cambiato», ormai è chiaro a tutti: a fine cerimonia, per la seconda volta, il premier sarà costretto a fuggire dal retro, a lasciare la Basilica passando per la sagrestia. Sfogherà il suo «rammarico» più tardi alla Camera, dove ai deputati più vicini rivelerà di essere «molto colpito e dispiaciuto». Però Umberto Bossi non mostra indulgenza: «Le contestazioni? Peggio per lui», taglia corto il leader della Lega. Non sarà l' ultimo dispiacere della giornata. «Vattene, vattene» inveisce la piccola folla assiepata dinanzi al Teatro dell' Opera dove Berlusconi si materializza a sera, per il Nabucco diretto da Muti. Appena appare, persino dalle finestre del palazzo di fronte si mettono a fischiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA - ALBERTO D' ARGENIO GIOVANNA VITALE

giovedì 17 marzo 2011

La ministra Gelmini intervistata da Fabio Fazio (Che tempo che fa 13/03/...



O è pazza o non sa quello che dice e che fa. Non ha la più pallida idea di quello che succede giorno dopo giorno nelle " sue " scuole! Non sa neppure che cosa succede negli statini paga dei suoi dipendenti.

martedì 15 marzo 2011

AGLI ULTIMI NUCLEARISTI


NUCLEARE. 4 idee di uno sciacallo verde

4 idee sul Nucleare:

sono uno sciacallo verde,ma i conti li so fare.

La tragica realtà ci impone di discutere di nucleare, a pochi mesi dal referendum.

Il governo italiano vuole “tirare dritto”, ma noi del popolino vogliamo vederci chiaro.

1) Le centrali nucleari forniscono energia elettrica. In Italia non ne abbiamo bisogno: negli ultimi anni la potenza installata è aumentata, mentre la domanda è diminuita: la domanda è d di circa 60 GW (gigawatt). La potenza elettrica installata in Italia all’inizio 2010 è pari a 94 GW. Quindi non c'è nessun bisogno reale di nuova energia elettrica (per trasporti e riscaldamento usiamo petrolio o gas).

2) Si dice che le centrali nucleari ci garantiranno l'indipendenza energetica. Falso. Le centrali utilizzano come combustibile l'uranio. Le principali miniere di uranio sono in Australia e in Africa, oggi sotto controllo cinese, o in Ucraina, Uzbekistan, Kazakistan, oggi sotto controllo russo. Quindi il nucleare è una fonte che crea dipendenza da Cina o da Russia.

3) Ma quanto costa l'energia prodotta dalle centrali? Troppo. Il costo Kwh (kilowatt/ora) del nucleare è maggiore di quello di ogni altra fonte (i costi ufficiali in centesimi di dollaro sono: nucleare: 10,2 –eolico: 9,9 – carbone: 9,8 – gas: 8,2 ), questo perchè oltre agli investimenti per la costruzione di una centrale, bisogna calcolare anche il costo di smantellameto, che può persino raddoppiare.4) Il governo italiano ha previsto 4 nuove centrali nucleari, con un costo di 30 miliardi di lire. Queste 4 centrali, se tutto va bene, entrerebbero in funzione fra 15/20 anni, e produrrebbero il 5% dell'energia nazionale. E' del tutto evidente la sproporzione tra >investimento e risultato. Il 5% è quanto si può ottenere da subito con una seria politica di risparmio e di efficienza degli impianti già esistenti.

Bastano queste 4 cifre per dimostrare che il nucleare in Italia non ha senso e serve solo ad assicurare affari ad un ristretta lobby. A questo aggiungiamo che il governo propone il nucleare senza aver presentato al paese un serio piano energetico (fabbisogno, previsioni, consumi, costi, ecc.) e che il problema delle scorie radioattive non è ancora stato risolto.La conclusione è semplice, ed è la stessa di tanti anni fa: Energia nucleare? No, grazie.

Mao Valpiana

domenica 13 marzo 2011

GIAPPONE: cade il mito di coloro che vogliono il nucleare di Bepi Papazzoni

GIAPPONE
cade il mito di coloro che vogliono il nucleare.
Quando si sono dovuti argomentare i motivi per cui si deve evitare l'installazione di centrali nucleari in un territorio sismico quale è l'Italia, se ne sono usciti sempre il nuclearisti portando come esempio il Giappone, territorio oltremodo sismico ma che comunque è sito di numerose centrali nucleari volute da coloro che hanno colà responsabilità di governo e di decisione.
Inutile sottolineare che in quel paese opera un movimento antinuclearista tra i più impegnati al mondo.
Sta di fatto che anche l'ultimo motivo che veniva ritenuto esempio favorevole a disposizione di coloro che vorrebbero il nucleare in Italia è caduto.
E' davanti agli occhi di tutti, oltre l'immane tragedia dovuta al sommovimento sismico, anche il tremendo pericolo che rappresentano le centrali nucleari.
Sono nella memoria di tutti i disastri nucleari sia negli Stati Uniti che in Europa e i continui incidenti che molte volte sono coperti da quell'omertà speculativa di coloro che introitano cospicui guadagni, ma mancava il continente asiatico e nella fattispecie la nazione simbolo della scelta nucleare.
Ed ora, quando oramai i dubbi sulla bontà della scelta nucleare stanno assillando quasi tutti gli stati che nel caso migliore evitano l'installazione di nuove centrali, ecco l'Italia che in controtendenza spinge per costruire centrali sul proprio territorio.
Il motivo è chiaro: visto che i costruttori di centrali non riescono ad istallarle in altri paesi ecco l'opportunità Italia, magari irrorando i centri decisionali con gli opportuni oli pecuniari.
Solo poco tempo fa abbiamo dovuto affrontare nel centro Italia un terremoto, che anche se nonostante non fosse della stessa intensità di quello giapponese ha causato vittime e disastri, si provi a pensare un medesimo sisma, magari nella vicinanza una centrale nucleare che avesse provocato l'emissione di radiazioni pari a quelle giapponesi: chi avrebbe, qui in Italia, potuto sentirsi al sicuro?
Però, malgrado tutto, si persevera su queste decisioni e poco importa se il Presidente della nostra regione dica che qui non c'è spazio per questi siti, ma vota a favore dell'opzione nucleare, tanto che sia a Porto Tolle o a Brescia o in Friuli (ancor peggio) con i venti che circolano sulla nostra penisola il pericolo è come averlo fuori dalla porta di casa.
Ma domandatevi perché alla presidenza dell'organo di controllo dell'energia nucleare hanno messo uno dei maggiori oncologi italiani, il messaggio è chiaro: “signori, c'è da mangiare per tutti”, per chi provoca le malattie dovute alle radiazioni e per chi le cura.
Di fronte a questo scenario apocalittico un ulteriore tassello: il governo con un decreto legge ha di fatto bloccato, sino ad un altro futuro decreto, gli incentivi per le fonti energetiche rinnovabili. Il messaggio è altrettanto chiaro: la gente non deve capire che l'energia è patrimonio di tutti e non di pochi.
Un fatto per la riflessione di tutti: se fosse coperto di pannelli fotovoltaici il 10% della superficie dei tetti delle case italiane si otterrebbe il totale del fabbisogno energetico dell'intera nazione.
Ma è così difficile capire che la salute è il bene primario di una nazione?
di Bepi Papazzoni