mercoledì 11 novembre 2009

IMMAGINO UN CRISTO, UN CRISTO VERO, ENTRARE DI NOTTE E TOGLIERSI DI MEZZO, DI MEZZO DAI NOSTRI MURI -

(Opera di Vanessa Beecroft)


DOPO TUTTE LE OPINIONI URLATE DA TUTTI I MICROFONI, OGNUNO PER IL PROPRIO TORNACONTO, IMMAGINO UN CRISTO, VERAMENTE ROTTO LE SCATOLE, ENTRARE E LIBERARSI DALLA CROCE.


vittorio salvatore said November 5, 2009 at 10:35 am
A proposito della sentenza della Corte di Strasburgo sulla esposizione del crocifisso nelle aule delle scuole italiane,Vi segnalo l’articolo apparso questa mattina su “Il Fatto Quotidiano” scritto da Marco Travaglio.
MA IO DIFENDO QUELLA CROCE (Marco Travaglio)-su Il Fatto Quotidiano del 5/11/2009
Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch’io. Fa ridere Feltri quando, con ignoranza sesquipedale, accusa i giudici di Strasburgo di “combattere il crocifisso anziché occuparsi di lotta alla droga e all’immigrazione selvaggia”: non sa che la Corte può occuparsi soltanto dei ricorsi degli Stati e dei cittadini per le presunte violazioni della Convenzione sui diritti dell’uomo. Fa tristezza Bersani che parla di “simbolo inoffensivo”, come dire: è una statuetta che non fa male a nessuno, lasciatela lì appesa, guardate altrove. Fa ribrezzo Berlusconi, il massone puttaniere che ieri pontificava di “radici cattoliche”. Fanno schifo i leghisti che a giorni alterni impugnano la spada delle Crociate e poi si dedicano ai riti pagani del Dio Po e ai matrimoni celtici con inni a Odino. Fa pena la cosiddetta ministra Gelmini che difende “il simbolo della nostra tradizione” contro i “genitori ideologizzati” e la “Corte europea ideologizzata” tirando in ballo “la Costituzione che riconosce valore particolare alla religione cattolica”. La racconti giusta: la Costituzione non dice un bel nulla sul crocifisso, che non è previsto da alcuna legge, ma solo dal regolamento ministeriale sugli “arredi scolastici”. Alla stregua di cattedre, banchi, lavagne, gessetti, cancellini e ramazze. Se dobbiamo difendere il crocifisso come “arredo”, tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una “tradizione” (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta “civiltà ebraico-cristiana” (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare). Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno “scandalo” sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L’immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità (“date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”) e gratuità (“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”). Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all’asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l’ideologia più pagana della storia, il nazismo – l’ha ricordato Antonio Socci – a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo. Eppure basta prendere a prestito il lessico familiare di Natalia Ginzburg, ebrea e atea, che negli anni Ottanta scrisse: “Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente… Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli scolari ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato morto nel martirio come milioni di ebrei nei lager? Nessuno prima di lui aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli. A me sembra un bene che i bambini, i ragazzi lo sappiano fin dai banchi di scuola”. Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia – si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all’uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l’8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell’uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali.

sabato 7 novembre 2009

MOVIMENTI ED ELEZIONI DA MICHELE BOATO

FOTO DI SHEILA MCKINNON ( www.sheilamckinnon.com/ )


Ci risiamo: a fine marzo 2010 elezioni regionali (anche) nel Veneto e comunali (anche) a Venezia.
A livello regionale c'è la novità dello scontro tra Lega e Galan; non è chiaro come andrà a finire, se con un candidato unico del centro-destra, o due contrapposti.
Una parte del Pd (il solito Paolo Costa, ma anche Cacciari Massimo lo ha fatto capire) propone di "salvare il soldato Galan" dalla Lega, cioè, nel caso non si mettano d'accordo, fare l'alleanza PD- PDL , più UDC e non si sa chi altri.
Visto la quasi identità di programmi (strade, passanti, superstrade, autostrade, zone commerciali, expo-olimpiadi, inceneritori, centrali a biomasse, basi militari, impianti di risalita, e via cementificando e inquinando) la cosa non è così strana, anche se una parte del PD non la digerirà facilmente.
A livello comunale, dopo la vittoria del centro-destra alla Provincia di Venezia, il centro-sinistra ha il terrore che facciano il bis in Comune, visto che Cacciari quasi sicuramente non si ricandida sindaco e le altre figure che si fanno avanti… non convincono.
In questi mesi c'è un gran fiorire di Liste Civiche o quasi civiche, ma con programmi poco innovativi, e ancor meno ambientali; molto incerte se allearsi tra di loro o accasarsi in uno dei due polli.
Sulla sinistra i pugili sono ancora rintronati dai due cazzotti presi nel 2008-2009: due falci e martello di Rifondazione e Comunisti It. si mettono assieme, ma nel frattempo è nata la terza di Rizzo (ex capogruppo dei Comunisti) e un pezzo di Rifondazione (i "Vendoliani") hanno deciso di presentare di nuovo le liste di Sinistra e libertà, restate fuori dal parlamento europeo a primavera 2009.
Poi ci sono i Verdi-sole che ride (ride?), in parte confluiti in Sinistra e libertà (a Verona per esempio), in parte nel Pd (a Venezia l'unica presidente di Municipalità "verde" è già saltata, attraverso la corrente di Franceschini, nel direttivo regionale Pd), in parte indecisi se ripresentare il Sol-che-non-ride-più con la scritta Verdi o il Girasole con la scritta Ecologisti, o altro ancora.
Noi dei movimenti, dei comitati, delle marce antimilitariste, dei digiuni, amici degli alberi e nemici di antenne ed inceneritori: cosa dobbiamo fare?
- continuare con le nostre iniziative e, rispetto alle istituzioni, starsene alla finestra (magari aspettando che passi un qualche cadavere)?
- fare il tifo per qualcuno (chi?)
- aspettare la campagna acquisti, per collocare qualche ecologista come "fiore all'occhiello" (o foglia di fico) di qualche partito
- rimettersi in marcia (ma come, con chi? Per il bene comune? Verdi-Colomba? Aria pulita?Liste Civiche?)
Vi chiediamo di rispondere con le vostre idee in proposito, qualsiasi siano, a questa mail
e, se ne avete voglia, discuterne assieme (senza rete, né impegno alcuno)
martedì 10 novembre dalle ore 19alle 21 a Mestre
all'Ecoistituto in Viale Venezia 7 (50 m. a sinistra dalla stazione)


Michele Boato, Mao Valpiana, Toio de Savorgnani, Massimo Marco Rossi, Luigi Fincato,
Bruno Salvador, Cristina Romieri, Carlo Battistella, Francesco Ambrosi, Roberto Biancotto,
Tiziano Santucci, Bepi Papazzoni, Giuseppe Borziello, Paolo Zanovello, Emilio Vian,
Roberta Vasselli, Giancarlo Gazzola, Paolo Stevanato, Elena Vanzan, Luca Mamprin,

martedì 3 novembre 2009

Bambole e bambini






Bambole e bambini



La mia bambina ha una bambola,

e la sua bambola ha tutto:
il letto, la carrozzina,i mobili di cucina,
e chicchere, e posate, e scodelle,
e un armadio con i vestiti sulle stampelle, in folla,
e un'automobile a molla
con la quale passeggia per il corridoio
quando le scarpe le fanno male.
La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto,
perfino altre bamboline più piccoline,
anche loro con le loro scodelline,chiccherine, posatine eccetera.
E questa è una storiella divertente

ma solo un poco,
perché ci sono bambole che hanno tutto
e bambini che non hanno niente.

Gianni Rodari