mercoledì 25 marzo 2009

BASTA PIANGERE, VIVIAMO LA VITA!




Ok alla legge anti-stalking carcere per i molestatori
Repubblica — 30 gennaio 2009 pagina 21 sezione: CRONACA


ROMA - Chiunque minacci o compia atti persecutori nei confronti di qualcuno rischia il carcere fino a quattro anni. Se poi a molestare è il coniuge (anche separato o divorziato), il convivente o il fidanzato e se la molestia è rivolta a una donna incinta la detenzione può durare fino a sei anni. Sono le principali novità del testo approvato ieri dalla Camera che introduce il reato di "stalking" nel nostro ordinamento con un nuovo articolo: il 612-bis del codice penale. Il provvedimento è passato con una maggioranza quasi unanime: gli unici voti contrari sono stati quelli dei due deputati liberaldemocratici. Il disegno di legge sugli "atti persecutori" stabilisce anche che nei confronti del molestatore si possa disporre l' allontanamento fino ad un anno dalla casa o dal luogo di lavoro della vittima o anche, ad esempio dalla scuola dei figli. La pena aumenta se a "molestare" è il coniuge, anche se separato o divorziato, o il convivente o il fidanzato (anche ex). Si prevede più carcere anche se la vittima è un minore o un "diversamente abile" o una donna incinta e se gli "atti persecutori" sono stati commessi usando armi, o da "persona travisata". Il delitto è punito sempre a querela di parte. Ma si potrà anche procedere d' ufficio se il reato è commesso nei confronti di un minore o di un disabile. Prima di presentare querela, la vittima può anche raccontare il suo "calvario" alla pubblica autorità chiedendo che questa ammonisca il responsabile degli atti persecutori, prima di procedere con misure più gravi. Il testo prevede che il giudice possa intimare all' imputato di non avvicinarsi ai luoghi normalmente frequentati dalla vittima. Per le vittime di stalking è istituito un numero verde nazionale per fornire una prima assistenza psicologica e giuridica.

Presidenza del Consiglio dei Ministri
DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ
Rete per le Pari Opportunità
1522 "Antiviolenza Donna"
041 53 49 215 CENTRO ANTIVIOLENZA VIALE GARIBALDI 55 MESTRE VE

Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha attivato, a partire dal 2006, un'ampia azione sperimentale per l'emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne: il progetto 'ARIANNA'.

L'obiettivo del Progetto è quello di realizzare una "Rete Nazionale Antiviolenza" sostenuta da un numero telefonico di pubblica utilità 1522, un servizio pubblico pensato e nato esclusivamente nell'intento di fornire ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza.
Il 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno ed è accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un'accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
Le operatrici telefoniche, impegate nel servizio, forniscono una prima risposta ai bisogni delle donne vittime di violenza, offrendo informazioni utili ed un orientamento verso i servizi socio sanitari pubblici e privati presenti a livello locale.

Lo stile relazionale e comunicativo intrattenuto con le donne che si rivolgono al 1522 rientra in un quadro di accoglienza partecipata e competente. Il servizio mediante l'approccio telefonico sostiene l'emersione della domanda di aiuto consentendo un avvicinamento graduale da parte delle donne ai servizi con l'assoluta garanzia dell'anonimato.
Il progetto 'ARIANNA', basato sulla metodologia del lavoro "di rete", intende realizzare una Rete Nazionale Antiviolenza. Tale Rete è pensata soprattutto come strumento per recepire e diffondere a livello nazionale le azioni realizzate dalle 'reti antiviolenza a livello locale', chiamate a contrastare il fenomeno della violenza di genere, garantendone, al contempo, i necessari raccordi tra le Amministrazioni Centrali competenti nel campo giudiziario, sociale e sanitario, della sicurezza e dell'ordine pubblico.

I "nodi" della Rete antiviolenza nazionale sono i territori pilota. Si tratta di aree territoriali, Comuni o province, con le quali il DPO stipula un Protocollo d'intesa al fine di promuovere azioni di sensibilizzazione e contrasto alla violenza di genere, di promuovere la costituzione o il rafforzamento di reti locali atte a contrastare gli episodi di violenza sulle donne, di facilitare l'integrazione del servizio nazionale 1522 con le strutture socio-sanitarie presenti in ambito territoriale ed, infine, di realizzare seminari tematici pubblici sul tema della violenza di genere.
In tali territori è stato predisposto un dispositivo di accesso diretto ai servizi locali, anche per i casi di emergenza, veicolato dal servizio di accoglienza telefonica 1522 (si tratta di un trasferimento diretto di chiamata, dal call center al centro antiviolenza attivo negli orari prestabiliti di apertura al pubblico).


Attualmente i territori pilota sono le città di Bologna, Palermo, Napoli, Venezia, Pescara, Prato, Cosenza, Isernia, Trieste, Ravenna, Nuoro, Potenza, Aosta, Torino, Latina, Agrigento, e le province di Genova, Ancona, Bari, Catania, Caserta e la Provincia Autonoma di Bolzano.


Il portale del progetto Arianna www.antiviolenzadonna.it rappresenta lo strumento informativo, di approfondimento e di comunicazione il quale offre un'area aperta di scambio e di confronto, oltre a fornire materiali, studi, contatti e informazioni periodicamente aggiornate.

venerdì 20 marzo 2009

NASCE IL COMITATO VENETO CONTRO IL NUCLEARE PER LE ENERGIE RINNOVABILI



RETE AMBIENTE VENETO
Sabato 21 marzo ore 10
a Mestre
al Centro Culturale CittAperta,
in via Col Moschin 20 angolo via Felisati
(300 m da FS, lungo via Piave)
NASCE
IL COMITATO VENETO CONTRO IL NUCLEARE PER LE ENERGIE RINNOVABILI
L'assemblea della rete Ambiente Veneto, a cui aderiscono 34 associazioni e comitati attivi nelle province di Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Belluno e Verona, - dopo aver discusso a fondo le intenzioni del Presidente del consiglio Berlusconi e del Ministro Scajola di voler cancellare la scelta popolare del 1987, che ha fatto uscire l'Italia dall'avventura nucleare, come aveva fatto, tra le altre, anche l'Austria che, con un referendum nel 1978, aveva deciso di non attivare la centrale nucleare già ultimata, a 30 Km da Vienna; - valutato reale il pericolo che alle sciagurate parole seguano ancor più sciagurati fatti; - pericolo aggravato per la nostra regione dalle ripetute dichiarazioni di disponibilità del Presidente Galan a localizzare una centrale nucleare in Veneto, fatte in assenza di qualsiasi dibattito in Consiglio regionale né in Giunta; - verificata la totale assenza di reazione della principale forza di opposizione, il PD, di cui alcuni esponenti nazionali e regionali hanno dichiarato di non avere una "preconcetta avversità" ad una presenza nucleare nei nostri territori; INVITA tutte le associazioni, i comitati e le singole persone del Veneto a partecipare Sabato 21 Marzo dalle ore 10 alle 12 presso il Centro Culturale CittAperta a Mestre in via Col Moschin/angolo Felisati (300 m da stazione Fs) all'Assemblea Costituente del COMITATO VENETO CONTRO IL NUCLEARE E PER LE ENERGIE RINNOVABILI per decidere assieme, da subito, iniziative a carattere regionale e locale, di informazione antinucleare e di sostegno alle rinnovabili.
GIUSEPPE PAPAZZONI