domenica 28 settembre 2008

A ONOR DEL VERO

( MACACO CON CORNA DI CAPRONE)

COMUNICATO STAMPA DI
CLARA CAVERZAN GIA' SINDACO DI SCORZE'
OGGETTO: 515 - ART. APPARSO SULLA STAMPA IL 24-09-08
Mercoledì 24 settembre apro il quotidiano e con discreto stupore trovo il consigliere regionale Igino Michieletto che si gongola della buona riuscita di una “ sua “ azione politica.
Leggo in maniera approfondita l'articolo riguardante la 515, chiodo fisso del mio avversario politico che si ostina a non voler dare ad intendere a chi peraltro non vuole dotarsi di orecchie per intendere, che parliamo di un progetto del 1987 e quindi avulso dalla realtà attuale e dal nostro territorio, ormai attraversato da ferite insanabili, grazie anche e soprattutto a lui.
Mi informo, chiedo, chiamo , domando cosa si sia discusso in data 23 settembre alle ore 10.30 a Palazzo Fini e scopro che la gioia di cui si beava Igino è del tutto ingiustificata. Perchè?
I fatti:
Igino Michieletto chiede ufficialmente un incontro in II Commissione Regionale Infrastrutture e Viabilità al presidente Tiziano Zigiotto e all'assessore Renato Chisso, asserendo di essere pressato dai Sindaci di Noale e Salzano sulla 515.
Si apre la seduta e il Presidente della Commissione chiede a Igino se non sia stato lui ad insidiare i Sindaci sul tema e non viceversa , poiché sembra che i Sindaci parlino quasi quotidianamente con l'ass.re Chisso delle problematiche inerenti la 515 e non avevano bisogno dell'incontro istituzionale. Igino, stizzito, chiede di passare ai fatti . Intervengono i Sindaci e, infine, l'ass.re provinciale Gatto, che evidenzia il fatto che non essendoci più l'interlocutore che bloccava la realizzazione del secondo lotto del primo stralcio ( poteva fare anche il mio nome tanto era chiarissimo ) ora l'opera poteva procedere spedita.
Prende la parola l'ass.re Chisso il quale senza alcuna smentita di sorta sottolinea lo stato dell'arte dell'opera:
1- Si rammarica dell'utilizzo delle istituzioni per ragionare su questo tema rivolgendo ai Sindaci una semplice domanda: - Vi rispondo quotidianamente sulla 515? Occorreva farsi invitare qui?
I Sindaci abbassando lo sguardo, confermano silenziosamente, quindi, i dubbi dello stesso Presidente della Commissione.
Chisso a questo punto paventa un irrigidimento dei rapporti, esprimendo chiaramente il suo dissenso per l'inutile iniziativa che ai più dei presenti appariva proprio insistentemente voluta da Igino più che dai Sindaci.
2- L'ass.re Chisso si rivolge all'ass.re provinciale Gatto e precisa che nessuno a livello istituzionale aveva mai bloccato la strada nemmeno colei alla quale Gatto alludeva.
E' inconfutabile che nella zona vi sia un problema di inquinamento da elettrosmog e che i cittadini hanno vinto già per questo una causa di fronte al Tribumale ordinario di Venezia e avrebbero potuto vincere in un qualsiasi momento (anche a venire n. d.s.) una causa davanti al T.A.R. per la 515.
E' INDUBBIO POI CHE FINCHE' LUI SARA' ASSESSORE I CITTADINI SARANNO ASCOLTATI ( testuali parole n.d.s.).
3- Tornando alla strada , senza mezzi termini, l'ass.re Renato Chisso considerava precisamente che CON L'AVVENTO DEL NUOVO CASELLO DI PESEGGIA ( LAPSUS FREUDIANO???, corretto da Igino in “ Cappella”) LA VIABILITA' E' TUTTA DA RIPRENDERE IN MANO, BISOGNERA' QUINDI FARE UNA VIABILITA' VERSO IL CASELLO E IL SECONDO LOTTO DEL PRIMO STRALCIO DA RIVEDERE IN BASE A NUOVI INCARICHI DI STUDIO DA LUI ASSEGNATI A VENETO STRADE.
L'assessore , chiamato in Giunta, si alzava e mentre usciva dalla sala, subiva le urla del consigliere Igino. Urla di rabbia per le secche parole dell'assessore.
Urla di invidia di chi non può più strumentalizzare una strada che oramai non serve più, mangiata e sovrastata dal mostro del Passante che divorerà i suoi stessi creatori, i cui ruggiti, oramai abbisognano di altre strade più intelligenti e sovraccomunali per essere chetati.
A questo punto altri consiglieri regionali prendevano la parola per porre l'attenzione sulle arterie di Zero Branco e Mogliano in corso di realizzazione che sarebbero in grado di smaltire il traffico del casello di Peseggia ( ancora Lapsus ) o Cappella, con adeguati collegamenti tra la 515 e la 245.
Non mi meraviglia lo stile di Igino! Lui è così. Cavalca la tigre, come si suol dire. E come un circense vi cade e vi risale e lo spettacolo continua e continuerà fino a che ci sarà qualche bambolotto ad applaudirlo e non verrà ingoiato dalla sua stessa fiera, stanca anch'essa di essere usata per il picchio.
Non riesco invece a capacitarmi della stampa dalla notizia spicciola, dalla comunicazione drogata al servizio della casta .

giovedì 25 settembre 2008

PEDIBUSSSSSSSSSSSI'

Quando io ero piccola non esisteva lo scuolabus. E meno male! Altrimenti, anche se l'odore di nafta mi faceva cambiar colore e vomitare, sicuramente mi ci avrebbero caricato su, soprattutto nella stagione fredda ... ma anche in primavera e, forse, anche in estate, per non farmi sudare e poi buscarmi " qualcosa". Mia nonna aveva e mi metteva il terrore della pleure, malattia di cui, mi diceva, i bambini morivano. Così, anche se non era ancora stato inventato, noi facevamo il pedibus! col metodo naturale, naturalmente!
Io abitavo di fronte alla Susy Bolzonello, la quale abitava vicino alla Maria Rosa Scuglia e più avanti abitava la Fiorella Costantin. Noi eravamo quelle del centro. Per prima partiva Fiorella, che andava a chiamare Maria Rosa. Le due andavano a chiamare Susy e poi, tutte e tre venivano a chiamare me. Mio nonno, con la scusa di portarmi la cartella, ci accompagnava. Ma non sempre, soltanto quando pioveva. Giunti alla chiesa vecchia, il nonno ci salutava e tornava indietro, mentre noi quattro entravamo all'asilo " La casa dei bambini" per la dottrina.
Più o meno alla stessa ora , dal bosco Montello, partiva per prima Sandra Tocchetto che abitava vicino alla chiesa di S. Lucia. Scendeva e andava a chiamare l'Antonella Bordin e altre più grandi si univano più giù. Poi anche loro raggiungevano l'asilo assieme alla Laura Fasan, Gianni Tonello, Fernando, Bruno Miotto, e tanti altri che arrivavano da Via Aglaia Anassillide. Dopo la dottrina c'incamminavamo tutti insieme verso la Scuola Elementare Francesco Baracca. Ci facevamo gli occhi ammirando il giardino del Collegio dei Padri Missionari della Consolata e se eravamo fortunate qualche padre ci regalava un pansè per la maestra. Una volta un padre ci regalò una rondine che era caduta e si era spezzata un'ala. Noi non avevamo mai visto da vicino quell'uccello così padrone della nostra fantasia ed egli ci fece osservare la coda a due punte e la pancia bianca. La nostra maestra, Zita Raccamari, che arrivava sempre in anticipo con la bicicletta, ci aspettava sulle sue gambe lunghe e tozze, coi piedi dentro delle comode scarpe basse di camoscio marrone bruciato. Le braccia conserte e gli occhi vigili su di noi bene in fila ordinata. Tutte le mattine questo rito: col sole, con la pioggia, con la neve, col caldo, col fresco, col freddo, col gelo...
Se pioveva indossavamo, sopra i cappottini e i berretti, delle mantelline col cappuccio di tela cerata verde o blu e ci riparavamo con ombrellini colorati. Io ne portavo uno a spicchi coi colori dell'arcobaleno. C'era un solo bambino che arrivava in automobile, solo, con un adulto. Una mattina arrivò guidando la macchina e fu il fattaccio... Sì ci arrivava all'acceleratore, era alto perchè era un ripetente. Ma il bello era che arrivava ugualmente sempre in ritardo e faceva ridere tutti!
Al ritorno, gli stessi gruppi, ognuno per la sua strada, faceva ritorno a casa senza fretta. Un divertimento inappagabile... Un'allegria propria dell'infanzia che non può tornare mai più. Se è persa è persa!
Stamane ho visto dei bambini che venivano accompagnati in automobile, fino al passaggio a ovest della scuola: chi li accompagnava infrangeva il divieto di accesso, faceva manovre di inversione a U, pericolose anche per l'incolumità di chi arrivava in bicicletta o a piedi...
Bambini, voi che siete così saggi, aderite al Pedibus, non costa nulla, vi divertirete, affronterete la giornata più sani e in allegria.
Il 30 settembre alle ore 20.30, i genitori della Scuola Elementare Marconi di Scorzè terranno una riunione in Sala Gatto per spiegare tutto ciò che c'è da sapere. Forza si parte!

MARCO FERRARESE MI SCRIVE



E adesso che i signori delle palazzine hanno vinto (in realtà non hanno vinto ma hanno solo schiantato un paese che tentava a fatica di sollevare la testa dal radicchio e dai posti di malta) cosa si fa? Tutto rinviato?
Parlo dello sport di Scorzè, ricco di talenti evidenziati modestamente dalla nostra Amministrazione e maltrattati da tutte le precedenti, parlo delle strutture sportive fatiscenti antiquate e inadeguate.
Parlo dei fondi e delle sovvenzioni che hanno contribuito a far si che sportivi agonisti compissero grandi imprese . Imprese non solo fatte di orgoglio e di medaglie ma di impegno quotidiano , fatica ben ripagata per avere nel comune persone che siano di esempio a chi perde tempo, a chi si droga e spacca, a chi danneggia le vetrine dei negozi a chi sporca Scorzè, a chi incendia gli uffici delle poste e distrugge le sale mensa e le scuole infischiandosene del bene comune, di tutti.
Chi ci fa da garante per la lotta a questi fenomeni dilaganti? Chi preverrà invece di curare? Chi darà una mano al maestro unico? Chi insegnerà ai genitori a fare davvero i genitori e non i tifosi par- time per quell'ora di partita? O gli invasati e menefreghisti parcheggiatori di bambini...
non lo sport tassato, tartassato e relegato in postriboli polverosi dove si poteva fare sport negli anni sessanta ma non nel duemila.
Sono affranto Clara dal fatto che idee buone non vedono mani e cuori per poter essere realizzate.
Con rinnovato affetto e stima
tuo Marco

mercoledì 24 settembre 2008

SEGUIAMO QUESTA NOTIZIA


NON SOLO FALSA MA INCOMPLETA E TENDENZIOSA! LE COSE NON SONO ANDATE PROPRIO COSI' MA PER RAGIONI IGNOBILMENTE PROPAGANDISTICHE SI RACCONTA CIO' CHE FA COMODO, SI FA MARKETING DELLA NOTIZIA E LA STAMPA CI STA!
NOALE L’annuncio della Regione
Sr 515, la variante va in appalto a dicembre
Il secondo lotto partirà nel 2009
Noale
(d.t.) Ora si vede la luce. Dopo tanto attendere, infatti, la Regione ha fornito finalmente una tempistica precisa per la conclusione del primo stralcio della variante Noale-Scorzè della Sr 515 . La scadenza data dall'amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi, per la cessione dell'appalto per i lavori di realizzazione del secondo lotto dell'opera è la fine dell'anno.
È quanto emerso ieri nel corso di un incontro tenutosi a palazzo Ferro-Fini, che ha visto la presenza dei sindaci Quaresimin, Brunello e Zalunardo, del commissario prefettizio di Scorzè, oltre all'assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso, al presidente della Commissione urbanistica e viabilità Tiziano Zigiotto, al consigliere regionale del Pd Igino Michieletto e all'assessore provinciale alla Viabilità Paolo Gatto.
Ora, dunque, anche la variante ha il suo cronoprogramma: entro la fine del 2008 si concederà l'appalto per poi partire immediatamente con l'avvio dei lavori. O almeno si spera. A ruota, si dovrebbe procedere con il secondo stralcio. Una bella accelerata a un'opera che, negli anni, sembrava essersi arenata tra beghe politiche e altri incresciosi problemi, come il ritrovamento di due discariche abusive non segnalate lungo il tracciato. Proprio queste due discariche, a detta di Vernizzi, sono state la causa principale dei ritardi.
«Siamo comunque in presenza di un'accelerazione - ha spiegato l'Ad di Veneto Strade - in quanto entro maggio 2009 contiamo di concludere il tratto fino a via Mestrina ed entro il dicembre, sempre 2009, verrà realizzato il sottopasso». E soprattutto, appalti entro la fine dell'anno per il tratto successivo che chiuderà il primo stralcio. «Queste affermazioni - afferma Michieletto - ci consentono di dire che l'audizione di oggi in commissione ha avuto un esito decisamente positivo. Resta lo scandalo dei tanti ritardi, per molti versi incomprensibili se si tiene conto che questa variante è già finanziata da tempo: non va dimenticato che stiamo parlando di un investimento da oltre 50 milioni di euro» ( ATTENZIONE AL FALSO!). È uscito soddisfatto dall'incontro anche uno dei principali sostenitori dell'opera, il sindaco Carlo Zalunardo che, nei mesi scorsi, aveva intrapreso un estenuante braccio di ferro con la Regione proprio a causa dell'insufficiente stato di avanzamento dei lavori. «Lasciamoci alle spalle le polemiche e lo scaricabarile sulle responsabilità per i ritardi, pensiamo ad andare avanti: ora mi pare che finalmente le cose abbiano preso la giusta piega. Per il secondo lotto, fino ad ora, non si era mai parlato di tempi. Ora ci auguriamo che vengano rispettati, perché Noale, ma non solo, tutto il territorio, ora più che mai ha bisogno di quest'opera». (IL GAZZETTINO DEL 24-09-08)
PERCHE' NON SONO PUBBLICATE LE PAROLE DELL'ASSESSORE REGIONALE CHISSO? EPPURE HA PARLATO: HA DETTO IL CONTRARIO DI QUANTO DICHIARATO DA VERNIZZI E HA SBUGIARDATO IL CONS. MICHIELETTO .
SEGUIAMO QUESTA BELLA NOTIZIA! NE SENTIREMO DELLE BALLE!

martedì 23 settembre 2008

HASTA LA POLTRONA SIEMPRE!

Un articoletto uscito sull'Espresso, spiega che, recentemente, il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti un aumento di stipendio per i deputati di circa euro 1.135,00 al mese!
Inoltre, la mozione è stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali...
Sarà vero?
Intanto, per non dimenticare, ricordiamo quanto guadagnano...
STIPENDIO medio Euro 19.150,00 al mese;
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese;
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese;
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese;
INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00).
Inoltre:
TELEFONO CELLULARE gratis
TESSERA DEL CINEMA gratis
TESSERA TEATRO gratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis
FRANCOBOLLI gratis
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
PISCINE E PALESTRE gratis
FERROVIE DELLO STATO gratis
AEREO DI STATO gratis
AMBASCIATE gratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
ASSICURAZIONE MORTE gratis
AUTO BLU CON AUTISTA gratis
RISTORANTE gratis
Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento.
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera.
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO!!!

GIUSEPPE PAPAZZONI
CARO BRUNETTA DEI MIEI STIVALI FATTI I C...ONTI TUOI!

domenica 21 settembre 2008

Woody Allen è contro Sarah Palin

FINALMENTE NEGLI STATES SI INIZIA A PRENDERE POSIZIONE CONTRO Mc CAIN E LA SUA PIU' IMPULSIVA DEBOLEZZA: SARAH PALIN.
E' WOODY ALLEN CHE DICHIARA DI SPERARE PER LA SUA AMERICA BARACK OBAMA PRESIDENTE.
UNA SPERANZA DURA A MORIRE MA ANCHE DURA A REALIZZARSI SE SI PENSA CHE NEW YORK NON E' L'AMERICA , CHE LO ZOCCOLO DURO DEGLI STATI DELL'INTERNO VOTERANNO Mc CAIN E CHE I NERI D'AMERICA NON SI IDENTIFICANO IN OBAMA.
IL GRANDE SOGNO AMERICANO STA VOLGENDO AL TERMINE.

CHI E' MARCO FERRARESE?



MARCO FERRARESE UN GRANDE CAMPIONE, UN NOBILE COLLABORATORE

Marco Ferrarese un Grande Campione
Marco Ferrarerese, 34 anni, uno dei più grandi campioni di Kick Boxing che l’Italia abbia mai avuto. Specialista di semi contact tra semi, light, point e karate ha vinto sedici volte i campionati italiani. Vanta oltre 40 presenze in nazionale e a livello internazionale ha vinto gli Swiss Open di Basilea, l’Austrian Classic, la Coppa del mondo di Piacenza, gli Irish Open di Dublino e il più importante torneo americano: gli Us-Open. E’ stato Campione europeo a Helsinki nel 1994, Campione del mondo a squadre a Orlando, Florida nel 1996, Campione del mondo individuale (ancora a Orlando) nel 1998. E’ uno dei pochissimi atleti italiani di semi contact molto conosciuto all’estero e forse l’unico che è stato chiamato a tenere dei corsi e degli stage in Irlanda in Canada e negli States. Probabilmente non solo per la sua grande conoscenza ma anche per una simpatia così esplosiva che lo rende popolare immediatamente ovunque lui vada. Ama viaggiare e la kick gli ha permesso di farlo molto, e ama imparare di continuo tanto che a trent’anni si è iscritto all’università di Padova alla facoltà di scienze motorie. Oltre che istruttore di karate e kick boxing è Guanto giallo e allenatore di Boxe Francese e cintura nera e allenatore di Ju Jitsu. Insegna arti marziali dal 1990 (inizialmente sotto la guida del prof. Michele Surian e poi autonomamente. Collabora ancora con Surian nella conduzione di diverse scuole e nella conduzione dell’Auxe, un’associazione sportiva e culturale che assieme hanno fondato nel 1996) E’ spesso docente in corsi per istruttori e in numerosi stage. Surian, che ha allenato Ferrarese per più di un decennio, dice di lui: “Marco è il sogno di ogni allenatore: un grande talento e un lavoratore straordinario. Era arrivato a sollevare più di 200 kg di squat quando ne pesava 70. Passavamo ore e ore a rifinire i particolari tecnici e mai un segno di noia, anzi: sempre allegro ed entusiasta con un’insaziabile sete di sapere. E poi una persona di cultura, che durante gli innumerevoli viaggi in macchina potevi parlarci tanto di sport quanto di politica o letteratura o storia. Ti cita Shakespeare a memoria e ti racconta la storia di Alessandro Magno o Napoleone come se le avesse lette stamattina. Ma soprattutto è un amico meraviglioso, leale e generoso. Il migliore”. Ora la carriera di Ferrarese sembra essersi quasi totalmente riversata nell’insegnamento, anche se chi lo vede allenarsi giura che è pronto per gareggiare ai livelli in qualsiasi momento. Ha carisma ed esperienza e soprattutto i giovani sembrano essere letteralmente contagiati dal suo entusiasmo, dalla sua allegria e dalla sua voglia di vivere.
(Inizia a praticare le arti marziali nel 1983.
Cintura nera dal 1990.
Maestro 2° Dan di Kick Boxing dal 1992.
Maestro 3° Dan di Karate dal 1994.
Guanto giallo e Allenatore di Boxe Francese.
Cintura nera e allenatore di Ju Jitsu.
16 volte Campione italiano:
6 volte Campione Italiano individuale di KickBoxing Semi Contact
3 volte Campione Italiano di Kick Boxing Light Contact
1 volta Campione Italiano a squadre di Kick Boxing Semi Contact
3 volte Campione Italiano individuale di Point Karate
3 volte Campione Italiano a squadre di Point Karate
Campione Europeo WAKO di kick Boxing Semi Contact, Helsinki, Finlandia, 1994
Vicecampione del mondo WAKO di kick Boxing Semi Contact, Stoccarda, Germania, 1995
Campione del mondo a squadre di Point Karate,Orlando, Florida, USA, 1996
Medaglia d’oro e Grandchampion del torneo professionistico “Golden Dragon Cup” , Rimini, Italia, 1993
Vincitore degli Swiss Open, Basilea, Svizzera, 1994
2 volte vincitore dell’Austrian Classic, Wòrgl, Austria, 1995, 1997.
2 volte vincitore dell’ Irish Open, Dublino, Irlanda, 1993 e 2000.
Vincitore della coppa del Mondo WAKO, Piacenza, Italia, 1999
Campione del Mondo ISKA (International Sport Karate Association), Orlando, Florida, Usa, 1998 Medaglia di bronzo al Campionato del Mondo ISKA (International Sport Karate Association), Orlando, Florida, Usa, 2001
Nazionale Azzurro di Kick Boxing Semi Contact dal 1992, con 40 presenze in nazionale
Insegna arti marziali dal 1990 (inizialmente sotto la guida di Miche Surian e poi autonomamente. Collabora ancora con Surian nella conduzione di diverse scuole e nella conduzione dell’Auxe)
Socio Fondatore dell’Auxe
Docente in corsi per istruttori e in numerosi stage.
Studente di Scienze Motorie presso l’Università degli Studi di Padova.
Consulente allo sport del Comune di Scorzè - senza retribuzione - dal luglio 2004 al luglio 2008)

giovedì 18 settembre 2008

SCORZE': GENTE IN CODA PER IL LATTE CRUDO



UNA BUONA NOTIZIA
Sta riscuotendo un grosso successo il nuovo distributore di LATTE CRUDO, ad 1 euro al litro, installato all’entrata del Piazzale Donatori di Sangue in via IV Novembre a Scorzè.
Il fatto che il servizio sia disponibile ventiquattrore su ventiquattro fa sì che ci sia gente a tutte le ore del giorno ed anche della notte (vista con i miei occhi).
Una serie di coincidenze (servono anche quelle) hanno permesso che riuscissi a contattare un allevatore di mucche di Scandolara, evitandomi una ricerca più laboriosa (l’anno passato avevo contattato un allevatore di Campocroce di Mogliano) ed ottenuto l’entusiastico appoggio del Sindaco Clara Caverzan nel giro di tre mesi il paese ha avuto questo servizio che altri comuni nei dintorni (a parte Scandolara) non hanno.
Ma anche le belle notizie, purtroppo vengono accompagnate da qualche rammarico: se non ci fosse stato il commissariamento, avremmo messo in cantiere altre iniziative tendenti al risparmio ed al consumo di prodotti del luogo come il mercato Kilometri Zero ed i Gruppi di Acquisto Solidale, un vero peccato.
Un passo alla volta per un cammino sicuro.

Giuseppe Papazzoni già consulente del Sindaco ( Ambiente ) del Comune di Scorzè

Definizione di latte crudo
Per LATTE CRUDO si intende il latte munto dall'animale non sottoposto ad alcun trattamento se non filtrazione e refrigerazione a 4°C.ART. 2 D.P.R. 54/97 Ai sensi del presente decreto si intende per LATTE CRUDO: Il latte prodotto mediante secrezione della ghiandola mammaria di animali di allevamento che non è stato riscaldato a più di 40°C e non è stato sottoposto ad alcun trattamento avente un effetto equivalente.
In altre parole, il LATTE CRUDO non subisce alcuna lavorazione se non una filtrazione grossolana ed il raffreddamento .
Il latte , che proviene dalla mungitura a circa 37°C , viene raffreddato immediatamente passando attraverso delle piastre in cui scorre , in un circuito separato, dell' acqua sempre gelida che lo porta a 4°C in un tempo molto breve.vIn questo modo il latte e' "bloccato" immediatamente alla temperatura di conservazione , impedendo un eventuale innalzamento della Carica Batterica .
Un alimento sicuro
Le fattorie attualmente abilitate alla vendita diretta di latte sono autorizzate dal Servizio Sanitario Pubblico competente, hanno allevamenti controllati e devono rispettare correttamente precise e rigide norme di autocontrollo, con analisi periodiche per la costante verifica dei requisiti qualitativi ed igienico sanitari. La vendita infatti può avvenire solo se il latte rispetta le norme sanitarie indicate dalla legge e controllate dal Servizio Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati. Inoltre lil latte crudo sul territorio nazionale puo' essere commercializzato solo in vendita diretta , dal Produttore al Consumatore . Regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale.
In materia di produzione primaria di latte crudo, esistono alcune condizioni sanitarie specifiche:
· il latte crudo deve provenire da animali femmine (mucche, bufale, pecore, capre, altre specie) in buono stato di salute generale e soprattutto indenni da malattie animali quali la tubercolosi e la brucellosi. Qualora provenga da animali che non soddisfano tutte le condizioni richieste, il latte crudo deve essere oggetto di un trattamento specifico;
· con la riserva di disposizioni ulteriori più precise, il latte crudo deve rispettare determinati criteri microbiologici e norme in materia di tenore in germi e cellule somatiche; il trattamento, la raccolta e il trasporto di latte crudo, così come il personale, i locali, le attrezzature e gli strumenti utilizzati negli stabilimenti di produzione, devono rispettare obblighi precisi di igiene al fine di evitare ogni tipo di contaminazione.
Come conservarlo
Conservatelo in frigorifero nella vostra bottiglia, preferibilmente in vetro.E' importante mantenere la catena del freddo a 4 °C e controllare le temperature dei frigoriferi , non sempre sono a 4 °C .La durata di conservazione del latte crudo dipende , oltre che dalla catena del freddo, dal contenuto di Cellule Somatiche e di Carica Batterica presenti naturalmente nel latte.Il latte crudo ha una durata di conservazione prudenziale di 4 gg. Inoltre, al contrario del Latte Pastorizzato, il Latte Crudo alla sua scadenza non imputridisce ma acidifica naturalmente dando inizio ad una caseificazione spontanea.
Qualche consiglio
Prima di consumarlo, capovolgere 2 o 3 volte la bottiglia in modo da mischiare e uniformare tutte le componenti del latte.
Se lo si lascia a riposo in frigo per alcune ore la componente grassa, cioè la panna, tende a salire verso l'alto.
Se preferite un latte magro: basta lasciare il latte a riposo in frigorifero per una notte in una terrina ( recipiente largo e basso ) , per poi asportare la panna che affiora naturalmente in superficie. Avrete così ottenuto panna freschissima prelibata per caffè, dolci e condimenti! Per beneficiare al massimo della freschezza e delle vitamine consumarlo crudo (freddo o caldo riscaldato entro i 40 °C) .
Un prodotto che può ancora emozionare
La forza dell'idea " Latte Crudo biologico" sta tutta nel fatto che il latte appena munto è "diverso" da quello normalmente in commercio.È un altro prodotto, è integro, cremoso, vivo, naturale. Basta assaggiarlo per assaporare il gusto di una nuova esperienza.Alcuni adulti ne ricordano il sapore, mentre per i giovani è una vera scoperta.Una novità, che ci auguriamo possa riconquistare un posto a tavola come sana e gustosa abitudine alimentare.

Valori nutrizionaliProteine di elevata qualità biologica e aminoacidi
Le ricetteDal latte crudo, i prodotti fatti in casa

venerdì 12 settembre 2008

Ancora about Desideria by Oplhuchi di Clara Caverzan

V. P. è un signore ( nel senso di nobile d'animo) sardo, fa cose d'altri tempi e sa usare il presente: all'uscita del mio ultimo libro, mi scrisse un biglietto, lo chiuse in una busta, scrisse l'indirizzo ed il mittente al loro posto, v'incollò il francobollo, si recò alle poste e imbucò il suo messaggio. Tutta questa gentile fatica per farmi sapere quanto, un passaggio del mio libro lo avesse colpito. E non un passaggio di quelli , come sarebbe più facile pensare! Ma un altro di carattere più sociale.
Pubblico questa sua mail per l'onestà intellettuale e l'affettività che vi trasuda e per gli spunti di riflessione che essa mi regala.
Gentile Signora, Gentile Clara,
terza volta ma va bene lo stesso, è stata gentile a rispondermi. Così, gratificato, stavo per ripetere il rituale di biglietto, francobollo, le Poste, la buca delle lettere, ripiegando, invece, su questo sistema più veloce per
parl@re del Suo libro, arrivato e subito letto ai primi di luglio.
Le prime cinquanta pagine d'un fiato, poi tra le pieghe e poi, ancora ho ripreso una lettura seria sino alla fine. Intanto, l'inizio, quando compare Esther, giunonica, secondo Lei imprevedibile nelle performances che seguono, ho pensato subito, invece, alle bellezze indolenti che attraversano le fantasie e i fiori di Beaudelaire. Un bel libro, la ricchezza, i Bunderbrook e la decadenza ma, soprattutto ho trovato la memoria di una mia lettura, un librone che Lei certamente non ha letto , "Le grandi Famiglie", autore non ricordo, premio Gouncourt pubblicato da Einaudi nei primi anni '50. Situazioni tese , amori, incesti e paradossi sullo sfondo di ambizioni e carriere politiche nella Francia tra le due guerre. Tutto in un contesto che , come nel Suo libro, la normalità rimuove la trasgressione. Poi ci sono gli aspetti: originale, un romanzo con le ballate delle Sue poesie criptiche, con l'invenzione anche di una forma geometrica, forse evocativa.
Scrivo dal luogo delle mie vacanze di sempre, una bella vigna sul golfo di Bosa, un vino di approccio diretto, speciale per gli ospiti graditi. Oltre che per il Suo libro, giustifico la mia intrusione con l'ex colleganza di amministratore pubblico, fatto per lungo tempo; ma sempre non è per sempre e, poi, bisogna vivere sempre del proprio lavoro. Però La voglio incoraggiare a continuare a fare il Sindaco e augurarle un bellissimo cursus honorum. Vede, ci sono tanti motivi per parlare male della politica, del personale politico , dei privilegi etc., ma
passare al vaglio degli elettori è l'esame più severo e difficile di una vita.
Dal Suo libro , dalla foto su Repubblica, Lei è una donna simpatica oltre che bella ma non posso farle la sorpresa di comparire nella Sua anticamera di Sindaco di Scorzè. Purtroppo non vado più da nessuna parte per assistere mia moglie ammalata e totalmente dipendente da me e miei figli. E, allora, questo è un invito , non se capita, perchè in Sardegna bisogna proprio venirci.
Infine la Sua città di origine ,Treviso ; una lettura recente "Bombardate l'Italia" ha modificato l'idea molto superficiale che ne avevo. Gli ultimi giorni di guerra nell'aprile del 45, 1600 le vittime dei bombardamenti. Insomma, per la Sua città volevo manifestarLe sentimento di rispetto , per tragedie dimenticate e dalle quali, comunque, sono stato sfiorato nella memoria della mia infanzia.
Grazie, con simpatia,
V. P.
La normalità rimuove la trasgressione
E' vero! Io aggiungerei, ogni normalità rimuove la trasgressione e tutto il resto, anche il solito tran tran della vita di ogni giorno aiuta a superarla. Il ripetersi dei fatti, il loro attuarsi prima a te, poi a me e/o viceversa... e maraveje se e magna a branche! Traduco: le meraviglie ( chi si meraviglia, chi si fa meraviglia degli altri ) si mangiano a piene mani! Potrei innescare mille polemiche ma non lo farò, tanto la normalità rimuove la trasgressione e non solo quella.
...bisogna vivere sempre del proprio lavoro
Sacrosanto. Io, la mia famiglia e quella dei miei genitori, per cultura abbiamo sempre vissuto del nostro lavoro e di ciò ne vado fiera e ne faccio il mio onore.
La voglio incoraggiare a continuare a fare il sindaco e augurarle un bellissimo cursus honorum
Tanti, tantissimi cittadini me lo dicono e me lo ripetono ogni giorno. Io ho fatto il Sindaco per la fiducia che alcune persone avevano riposto in me e volevo e dovevo concretizzare con tutte le mie forze ogni parola dei discorsi che erano usciti dalla mia voce e dalla mia penna prima e dalla mia tastiera poi. Non è stato difficile farlo e non è bastato. Sono convinta di aver realizzato il mio cursus honorum e quello dei miei cittadini. Che cosa è successo allora se adesso non sono più sindaco, ad un anno esatto dalla fine del mio mandato? Che cosa ha determinato in modo innaturale la fine dell' amministrazione da me capeggiata se non sono stata il sindaco degli appalti facili, dei metri cubi truccati, dei giochini e delle sporche strategie personalistiche di qualche politicante e di partito? Nessun ammanco illecito alle casse comunali, nessuna inchiesta giudiziaria a mio carico, nessun losco affare, nessuna mazzetta, niente di tutto ciò!
Ho difeso le istituzioni come volontà del popolo fino allo spasmo, conducendo un comune virtuoso, sempre nel rispetto del patto di stabilità, eppure qualcosa è successo. Ma che cosa?
Non tutti lo sanno ancora, c'è chi è convinto che io non sia più il Sindaco del Comune di Scorzè perchè ho scritto un libro, Desideria by Ophluchi, a torto definito dai media un libro hard, addirittura porno. E non più tardi di ieri sera ne ho avuta l'ennesima testimonianza diretta. Forse la gente che non capisce le storie contorte e sporche della politica cerca di consolarsi dando a sé stessa risposte più plausibili, più conformi al proprio modo di sentire. E' più facile andare a dormire con l'animo sereno sapendo che la Sindachessa è stata messa in castigo per aver osato troppo in un'opera letteraria.
Ma non è così. Ho governato quattro anni con amore e dedizione, sempre in prima linea, coadiuvata da persone laboriose che, come me, si erano poste come unico obiettivo: il bene di Scorzè, delle sue frazioni e dei suoi cittadini e cittadine.
Tra le persone laboriose, ( tra le quali non posso scordare anche i miei consulenti, che hanno lavorato per pura passione indefessamente, senza visibilità e senza compenso, ininterrottamente) c'era qualcuno che non era così fedele, nè così laborioso ahimè!
C'erano nella mia squadra degli infedeli, dei seguaci di un dio minore o, maggiore... a seconda:
il denaro che si può guadagnare facendo politica a Scorzè, magari smantellando le scuole elementari Marconi e al loro posto, visto che sono centralissime, fare palazzoni, senza gare d'appalto regolari, ma favorendo i soliti professionisti e il solito costruttore.
E allora eccoli questi non laboriosi, questi integralisti infedeli, fin dal primo giorno, ad attendere il sindaco per propinarle minacce e ricatti.
Se non concedevo sanatorie, cambi di destinazione d'uso più proficue ma illegali, per il capannone, per le baracche della fabbrichetta, per la vecchia fabbrica del padre in area agricola, per , per, per, non avrebbero garantito il voto al bilancio. E allora via con le autosospensioni di Forza Italia, partito di maggioranza nella maggioranza, con relativa paralisi dell'amministrazione pubblica; via con le pressioni estenuanti ad ogni riunione, con le violenze verbali e talvolta anche fisiche. Via con i Consigli Comunali sospesi per mancanza del numero legale. Ho governato quattro anni in questo clima di guerra, durante i quali in Comune è stato recapitato di tutto, dalle lettere anonime con insulti, alle infamanti diffamazioni, dalle affermazioni pericolose, al bossolo di una cartuccia con l'intimidazione di rito.
La situazione inizia a precipitare e a complicarsi vistosamente, quando riconosco l'assessorato tanto agognato ad A.N.. F.I. e l'opposizione ne approfittano per far saltare molti Consigli: il diritto di nomina a consigliere, di Scolaro Michele non viene riconosciuto più volte e si arriva agli interventi del Difensore Civico Regionale. In quei giorni a Forza Italia viene in mente di non presentarsi più in Consiglio fino a che ad uno dei suoi consiglieri, Walter Della Nave non verrà assegnato un assessorato. Il consigliere Walter Della Nave pretende di diventare assessore.
Poi, però, al mio assenso verbale, il consigliere comincia a temporeggiare. Mi dice di attendere, che c'è tempo.
Perchè? Alcuni dicono per timore di essere defenestrato subito, ma non è così e, la storia che è verità, mi darà ragione. Il sogno del Della Nave si stava realizzando.
(Ricordo un mattino d'inverno della passata amministrazione. Incontro, da Consigliera Comunale, il mio collega, Consigliere Della Nave Walter, in Via Roma. Mi dice che ha un piano in mente, si può far saltare l'amministrazione Centomo ( Sindaco prima di me) con una mozione di sfiducia, basta che firmino anche quelli della lista civica Nuova Democrazia ai quali si potrà promettere la candidatura a Sindaco al vicesindaco, Sergio Fabbris, della loro lista.)
Come poteva Walter Della Nave coronare il suo sogno di far saltare un'amministrazione?
E soprattutto questa amministrazione, quella della Caverzan, dalla quale non aveva avuto soddisfazione e non per ripicca, ma perchè proprio non si poteva pena l'arresto. Se fosse diventato assessore il Consigliere che sarebbe subentrato non l'avrebbe certo aiutato nel suo intento. E nemmeno gli altri, i quali purtroppo hanno capito le sue macchinazioni troppo tardi.
La sorte serve così al consigliere Della Nave Walter la soluzione in un piatto dorato.
Succede che il consigliere di A. N. Scolaro Michele è costretto per gravi motivi di salute a rassegnare le sue dimissioni.
Scolaro Michele si presenta nel mio ufficio la mattina del 18 marzo ( o era il 19? non ricordo, ma basta controllare nella mia agenda) vistosamente provato dalle sue condizioni, accompagnato dall'assessore di A.N., Natalino Salvati. Ha appena espresso la volontà di rassegnare le sue dimissioni perchè impossibilitato a continuare. In quel mentre, senza bussare, entra il segretario di A.N. Pietro Rino Michielan, il quale si rivolge all'assessore Natalino Salvati, alzando la voce e come io non fossi presente in quella stanza.
- Dove sono le dimissioni di Roberta Carraro, finchè su questo tavolo non ci sono le dimissioni della Carraro tu Michele non ti dimetti. Io sono quello che ha diritto a fare il consigliere, non la Carraro che non sa niente!
La Carraro, che era la prima dei non eletti dopo Scolaro Michele e prima di Michielan, avrebbe dovuto subentrargli dopo la giusta surroga, infatti non sapeva niente, ma non perchè non fosse preparata. Le pressioni verbali diventano sempre più forti fino a diventare fisiche e Michielan prende per un braccio Michele, per fermare il suo intento, alla sua terza richiesta affannosa:
- Sindaco mi dia un foglio che voglio dimettermi! Non ce la faccio più!
Sicché Michele si alza, cambia colore, mi gira le spalle e si piega in due. In un baleno faccio segno a Natalino di soccorrerlo mentre io di corsa vado ad informare la moglie che lavora in municipio.
Mi trattengo nell'ufficio del dirigente dell'area finanziaria che mi sarà testimone assieme a Natalino Salvati assessore di A.N. che entra mentre la moglie di Michele, dopo avermi chiesto il permesso che le viene concesso, sta per correre in soccorso del marito, sconvolta ed impaurita. Ma Michele non c'è più, se l'è portato via con sè il Michielan!
La sera del 19 marzo 2008 è convocato il Consiglio Comunale. Io arrivo senza aspettarmi nulla di buono, convinta che il Consiglio sarebbe saltato per mancanza del numero legale e avremmo finito la serata davanti alla solita amara pizza . Il segretario è assente, la vice-segretaria si avvicina a me molto preoccupata e mi avverte: - Hanno delle facce che non mi piacciono stasera...
_ Come?
Non sa rispondere, s'incupisce ancora di più ... è nervosa... tiene gli occhi abbassati... il tempo di pochi convenevoli con i consiglieri più anziani ed assisto da lontano ad un battibecco tra lei ed il Presidente del Consiglio. Mi avvicino ed hanno già finito . Mi allontano ed il battibecco continua più acceso di prima. Mi avvicino di nuovo e alla domanda
- Che cosa sta succedendo? - mi viene risposto - Niente!.
Ci siamo tutti, minoranza e maggioranza. Il presidente fa l'appello e passa alle comunicazioni. Vedo Della Nave dare un colpo brusco e nervoso al braccio di Scolaro Michele che si alza. A fatica. E' fortemente e nuovamente provato. Dice qualcosa che mi fa stringere il cuore. Penso a sua figlia alla quale ho insegnato per cinque anni. Legge alcune righe, la famiglia, la salute, per gravi problemi di salute, sono costretto a rassegnare le mie dimissioni. Si alza, fa un passo, si ferma,si asciuga il volto, anche altri consiglieri si commuovono fino alle lacrime. Continua il suo percorso fino al tavolo della presidenza. Noto che l'assessore di A.N. è assente. Consegna nelle mani del Presidente del Consiglio, Giovanni Battista Mestriner due fogli. In uno ci sono le dimissioni e nell'altro la delega delle stesse. Sta male non può consegnarle al protocollo. Il presidente fa mettere a verbale ma dice di non poterle accettare perchè le dimissioni vanno presentate personalmente al protocollo. Dopo di che, Giovanni si alza ed esprime al collega gli auguri del caso. Michele Scolaro non guarda in faccia nessuno e quando io mi alzo per esprimergli tutto il mio più sincero affetto politico, si alza e se ne va. Io continuo il mio intervento. Dopo di me chiede la parola un consigliere dell'opposizione: anche loro si dimettono, tutti. Infine il consigliere di Forza Italia Walter Della Nave dà il colpo di grazia e si dimette pure lui.
I consiglieri della Lega si mettono ad urlare tra l'incredulità generale, contro l'opposizione e Della Nave mentre escono pieni di soddisfazione incontenuta come butti.
Il giorno dopo, i Consiglieri dell'opposizione e della Nave arrivano presto in municipio muniti di fogli fino ai denti e aspettano a consegnare le proprie dimissioni: deve arrivare Michele e consegnarle per primo. Non si fidano. Se lui non si dimettesse più e loro invece sì, sarebbero a casa inutilmente . Michele arriva in municipio alle 9.30. Lo seguono al protocollo marcandolo stretto. Le dimissioni devono essere presentate contemporaneamente, in fascio, debbono avere le stesse motivazioni... almeno così recita un art. il 149 per far cadere un sindaco.
Michele alle 9.40 deposita le sue dimissioni ma il foglio è diverso da quello della sera prima perchè uguale a quello degli altri. Dopo che a Michele viene consegnata la sua ricevuta, esattamente 23 minuti dopo, è il secondo a tradire il mandato del popolo: Romano Centomo, il consigliere ex- sindaco. Dopo 8 minuti esatti il terzo. Poi via via tutti gli altri.
Dal canto mio nei giorni che seguono, procedo alle surroghe dei consiglieri dimissionari e continuo a governare in primis con l'approvazione del bilancio.
Dopo Pasqua arriva un fax dal prefetto che dice che non scioglie il consiglio e dice anche il perchè.
Walter Della Nave di Forza Italia assieme ad altri quattro consiglieri dimissionari fanno ricorso al TAR e lo vincono. Si apre un'inchiesta perchè i consiglieri ricorrenti vengono a conoscenza della sentenza molto prima che questa venga emessa, festeggiano e dichiarano ai giornali di aver vinto. Il Prefetto di Venezia, manda così un commissario prefettizio e sospende il Consiglio e la Giunta.
Si ricorre al Consiglio di Stato che però ricalca la decisione del TAR. Come mai il Consiglio di Stato emana una sentenza contro sè stesso? L'art. 149 non era la fotocopia di quello che era successo a Scorzè? Perchè dunque smentirlo? Che cosa è successo ancora?
Il 19 giugno 2008 anche Michele Scolaro tradisce il suo sindaco, la sua giunta, il suo partito e il suo Consiglio e solo a lui e a qualcun altro è dato sapere il perchè.
Lo fa apponendo la sua firma ( che più volte rinnegherà a colleghi di Giunta e di Consiglio e alla stampa) su un documento, che verrà depositato al Consiglio di Stato qualche giorno prima della discussione del ricorso, sottoscritto dai Consiglieri di minoranza e dal consigliere di Forza Italia Walter Della Nave.
" I sottoscritti - recita il documento - dichiarano con la presente che in data 20 marzo 2008 alle ore 9.40 circa si sono presentati contemporaneamente presso l'ufficio protocollo ed hanno rassegnato, seppur con atti separati, le proprie dimissioni dalla carica di Consiglieri Comunali del Comune di Scorzè. "
Oggi 12 settembre, il Presidente della Repubblica non ha ancora sciolto il Consiglio Comunale di Scorzè.
... passare al vaglio degli elettori è l'esame più severo e difficile di una vita
PASSARE AL VAGLIO DEGLI ELETTORI E' L'ESAME PIU' SEVERO E DIFFICILE DI UNA VITA!

MALA TEMPORA...



IL LAPSUS DELLA CONSONANTE
(o le cose non dette da Anonymous) di GIUSEPPE PAPAZZONI

E’ emblematica l’osservazione che viene posta ad uno scritto, quella e solo quella!
Di solito ho l’abitudine, quando scrivo, d’inserire un errore veniale (spero), per aver la riprova in caso di osservazione, dell’effettiva lettura. Non è stato questo il caso, un errore di battitura, ….ma l’effetto è stato lo stesso: ringrazio comunque coloro che lo hanno letto e fatto le loro considerazioni…rimane comunque la sindrome freudiana del “lapsus della consonante”.
Quella consonante e proprio quella, iniziale di un vocabolo che più che mai si associa al sentir comune e più che mai esalta il senso del rifiuto (non nel senso di negazione) che c’è in noi.
Nessuna cosa accade a caso e questa ne è la riprova, un’osservazione laconica, fine a sé stessa nasconde un messaggio lapidario: “mala tempora currunt”, che tradotto in linguaggio corrente, con grossolano pressappochismo, ne esce: “siamo proprio nella m……” ed ogni riferimento all’attuale situazione amministrativa attuale è tragicamente voluto.
Mai commento fu più conciso e perentorio: grazie gentile anonimo, bastano poche parole per esprimersi, l’importante è che chi ascolta sappia interpretare.

giovedì 11 settembre 2008

MAESTRA E GREMBIULINO

Leggi le news qui a fianco e poi
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MAESTRO UNICO? sì grazie - no grazie
Torna il maestro unico? Non torni per Decreto.
di Gilberto Muraro
La Voce, 9.9.2008

La controriforma proposta dal ministro Gelmini con il maestro unico, è meritevole di una discussione non preconcetta. Soprattutto, ricordando che del tutto inadeguata fu invece la riflessione sui costi e benefici della riforma introdotta con la legge 148/90, essenzialmente per motivi occupazionali. Nulla giustifica, tuttavia, il ricorso al decreto legge.
Torna il maestro unico? Annullando la riforma introdotta con la legge 5 giugno 1990, n.148, che prevede tre maestri per due classi, il ministro Gelmini vuole avviare il nuovo corso per le prime classi già da settembre 2009. E per non perdere tempo ha inserito il provvedimento in un decreto legge.

COSA ACCADDE NEL 1990
La netta e ovvia opposizione dei maestri e dei loro sindacati è stimolata dalla prospettiva di caduta occupazionale, indiscutibile dato che il ministro ne mena vanto. Ma si avvale anche di due argomentazioni: la controriforma ridurrebbe la qualità didattica e renderebbe impossibile il mantenimento del tempo pieno. Sono le due tesi avanzate in positivo a sostegno della riforma quasi vent’anni fa e non da tutti giudicate allora convincenti. Almeno non furono giudicate tali nel gennaio 1990 dalla Commissione tecnica per la spesa pubblica, operante presso il ministero del Tesoro, che espresse dubbi sull’efficacia formativa e ridicolizzò la pretesa del ministero della Pubblica istruzione di farla passare come riforma a costo zero in base al fatto che non implicava l’aumento, ma solo il mantenimento degli organici in essere, minacciati di disoccupazione per il previsto calo demografico. Erano gli anni del consociativismo, dell’egemonia sindacale, del dolce sonno di un’opinione pubblica convinta che, tutto sommato, il paese continuasse ad avanzare: “la nave va”, aveva detto qualche anno prima Bettino Craxi. Il brusco risveglio del 1992, con la svalutazione del 30 per cento della lira e la feroce stretta del governo Amato per salvare l’Italia dalla bancarotta, arrivò a decisione presa. Adesso nessuno più si sognerebbe di nascondere, adducendo l’invarianza contabile della spesa, il contenuto economico di una decisione che implicava la volontaria rinuncia al risparmio consentito dal calo demografico a parità di servizi offerti. Nella sostanza, quindi, si trattava di confrontare una maggiore spesa, sotto forma di risparmio mancato, con un maggior risultato dato dalla specializzazione degli insegnanti e dal prolungamento dell’orario scolastico. Un maggior risultato che andava tuttavia dimostrato e non considerato ovvio. Autorevoli scuole di pensiero, infatti, sottolineavano la preminente utilità psicologica di offrire ai bambini, almeno nei primi anni, un riferimento unico nonché il vantaggio della maggiore flessibilità didattica, in funzione delle esigenze di ciascuna classe, attuabile dall’insegnante unico. Da parte sua, la Commissione aggiungeva considerazioni collaterali ma non trascurabili sui pericoli dell’assioma che vede il risultato formativo crescere in funzione del tempo passato a scuola, senza interrogarsi sul cosa e sul come insegnare nell’orario aggiunto, e sul pericolo di nuovi insegnamenti, in particolare linguistici, affidati a insegnanti specializzati alla buona.

UN PROGETTO DA DISCUTERE
Si ricorda tutto ciò, un po’ per dovere di cronaca, dato che il parere della Commissione era stato stilato da Alessandro Petretto e dallo scrivente, ma soprattutto per suffragare la tesi che qui si avanza sui contenuti dell’attuale progetto Gelmini: un progetto da non rifiutare a priori, ma nemmeno da accettare a priori. Fossero anche vere le tesi contrarie alla riforma del 1990 che venivano allora menzionate dalla Commissione per esprimere dubbi e chiedere riflessioni, resta il fatto che molti insegnanti si sono formati nel nuovo contesto. Pertanto, anche ammesso che il ritorno al maestro unico sia giustificato, occorre rispettare gli insopprimibili tempi tecnici e studiare le modalità più opportune di ricalibratura degli insegnamenti e di riconversione degli insegnanti. (1)
E poi c’è il bisogno sociale ormai sedimentato, specialmente nelle aree più produttive e quindi con maggiori quote di lavoro femminile, di poter contare su un orario scolastico dilatato. È probabile che si possa garantire tale orario, come sostiene il ministro, anche con l’insegnante unico e con minore spesa, operando su classi riconfigurate, su nuove modalità di impiego e di remunerazione degli insegnanti, sull’introduzione di figure professionali meno costose. Ma è un’ipotesi da verificare e di cui vanno comunque individuati i termini più appropriati.
Queste osservazioni sul merito della proposta Gelmini - proposta probabilmente ben fondata ma tutta da approfondire nei contenuti, nei modi e nei tempi - rendono molto drastico il giudizio sulla procedura.
È incomprensibile che si voglia introdurre per decreto una controriforma di tale rilievo sociale e di tale complessità organizzativa, comprimendo e condizionando la discussione in parlamento e nel paese. Non c’è nessuna urgenza specifica che possa giustificare un iter accelerato. Non vale neanche la tesi che gli interessi corporativi si rompono solo per decreto, come ha insegnato Pier Luigi Bersani con i notai e i tassisti, perché qui non si tratta di togliere alcuni definiti e noti privilegi, eliminabili senza paura di effetti perversi. Si tratta, invece, di modificare il funzionamento di un organismo delicatissimo, in uno scenario che chiede di regolare con estrema attenzione forze antiche e recenti, dalle spinte della nuova società multietnica e multireligiosa all’eterna pressione delle scuole cattoliche. Né può valere, infine, l’urgenza di ridurre la spesa pubblica in generale, argomento vero e importante, ma non al punto da vanificare il ruolo del parlamento.
In conclusione, discussione non preconcetta su un eventuale disegno di legge, opposizione decisa a un decreto.

(1) La sfortunata vicenda dell’introduzione rapida del “tre + due” all’università dovrebbe essere illuminante.

lunedì 8 settembre 2008

QUESTIONE DI DOPPIE

Cammineremo in fila come i mammut (gen mammuthus), cercheremo invano luoghi dove poter vivere, di noi rimarranno le nostre zanne... forse! SM

Sono senza parole per l’articolo di Giuseppe Papazzoni… Per prima cosa faccio un piccolo appunto al Signor Anonymous: è verissimo commissario si scrive con due emme, ci sono anche molte parole che iniziano con una sola emme e rendono meglio l’idea! In questo caso poi stare a guardare la emme, la acca, la ci o la i, credo non abbia senso, un albero secolare, un simbolo, una Vita, un monumento della Natura, è stato abbattuto è questo che mi fa star male! La gente dovrebbe sentire, ma non con le orecchie, ma con il cuore...Umanità e Sensibilità questi sono i sentimenti che dovrebbero far capolino di fronte ad una decisione del genere oltre alla competenza in materia, come fai ad avere la coscienza pulita davanti ad una pianta che muore?! Stiamo rovinando la nostra amata Terra, che ci ha sempre offerto grandi doni, ma noi non li sappiamo apprezzare, anzi ultimamente stiamo facendo di tutto per “disfarci” di questo pianeta, come se avessimo la certezza di trovarne un altro di simile, stiamo offrendo ai nostri figli un futuro “STUPENDO” per non dire di…. Siamo a settembre con un caldo afoso, umido, insopportabile, tipico tropicale, i nostri fiumi stanno ospitando pesci mai visti prima, provenienti da paesi lontani, il clima è cambiato e questo è solo l’inizio, io posso dire quello che vedo e sento confermando che gli esperti hanno ragione. A volte mi chiedo se valga la pena di lottare e sensibilizzare queste cose… Vale la pena o la penna? Ho messo una e due enne, così non faccio errori, in ogni caso l’errore più grosso sarebbe quello di non lottare per una causa così importante, il rispetto per il “mio” UNIVERSO!

Grazie Clara per aver prolungato la Vita di quella meravigliosa Sophora e grazie Giuseppe per aver scritto di questa Sophora che ora purtroppo, è legna da ardere…

P.S: Signora Sandra mi scusi ma oggi mi premeva scrivere ciò, per quanto riguarda il maestro unico e altre cose riguardanti la scuola alla prossima, grazie per l’attenzione.

Sabrina Manente

S COME SOPHORA S COME SACRILEGIO S COME commiSSario

CHE COSA ERA STATO FATTO DURANTE L'AMMINISTRAZIONE CAVERZAN
Fertirrigazione con palo iniettore alla secolare Sophora di Scorzè (VE)

Da alcuni anni la Venice Ambitec interviene regolarmente per salvaguardare un bellissimo esemplare di Sophora japonica situato in centro a Cappella di Scorzè (VE) a ridosso della statale Moglianese. In passato sono stati effettuati oltre ad alcuni interventi di potatura leggera e di sistemazione del terreno circostante per migliorarne le condizioni ambientali ed estetiche, soprattutto alcuni trattamenti al terreno attraverso palo iniettore per migliorare l'aspetto fitosanitario dell'esemplare: trattamenti con fosfiti per aumentare le difese endogene della pianta e per migliorare l’attività vascolare (i fosfiti stimolano infatti l’attività radicale e l’attività fotosintetica dell’apparato fogliare). Inoltre trattamenti con micorrize per aumentare il numero di peli radicali e quindi l’assorbimento a livello delle radici.

I risultati ottenuti (vedi foto sotto) hanno permesso di salvare una delle piante secolari più importanti del patrimonio arboreo del Comune di Scorzè

Sophora prima (2005) Sophora dopo (2007 ) Intervento con palo iniettore
PER VEDERE LE FOTO CLICCA QUI SOTTO:
CHE COSA E' STATO FATTO DURANTE IL COMMISSARIAMENTO (2008)
Abbattuta la centenaria SOPHORA JAPONICA del centro di Cappella Questa fine estate 2008 verrà ricordata nel nostro Comune, oltre che per il primo commissariamento della storia, anche per l’abbattimento dell’albero che più ha rappresentato il vivere sociale della comunità di Cappella.
Da più di centocinquant’anni ha accompagnato la storia della frazione, ha visto nascere, vivere e morire generazioni di paesani, era lì, monumento naturale, oramai presenza discreta, ma rassicurante di un borgo proteso al futuro, ma ancorato alle sue radici.
In una di queste giornate di settembre una presenza aliena alla guida dell’amministrazione comunale ha deciso la sua morte. Ha deciso che un monumento naturale, censito tra le presenze arboree comunali da tutelare, venisse trasformato in legna da ardere (per i soliti voraci caminetti dei soliti avvoltoi a parvenza umana).
Per motivazione la sicurezza, dopo la tempesta che ancora una volta ha spazzato i nostri luoghi, tangibile segno del fatto che “cambiamento climatico” non è solo una frase oramai a rischio di banalità, ma nuove situazioni climatiche che metteranno a dura prova il nostro vivere, v’era il timore di cedimenti radicali.
Ma si sono vagliate tutte le possibilità per una salvaguardia, si sono valutate tutte le opzioni per metterlo in sicurezza senza doverlo abbattere? Se fosse stato un monumento storico d’altro tipo sarebbe stato abbattuto?
Chi è stato interpellato per una seria perizia di stabilità e di salvaguardia?
Domande inutili a posteriori. Rimane l’amarezza d’aver lasciato le decisioni della vita dei nostri territori ad un alieno a cui manca la sensibilità storico, civile ed ambientale per valutare l’importanza delle cose per coloro che vivono i loro luoghi.
Rimane l’amarezza e la rabbia di quello che è avvenuto e che avverrà, quest’albero è la prima avvisaglia di decisioni asettiche e tecnicistiche che verranno calate sulla testa dei cittadini senza che questi ne siano al corrente.
E’ questo il risultato del ricorso al TAR dei cinque “benemeriti”, alcuni li definiscono in questo modo, che hanno privato il nostro comune di una guida politica.
E’ bene ricordarsene, è stato un ricorso contro le istituzioni ed il cittadino ne paga le conseguenze
.
Giuseppe Papazzoni già consulente all'ambiente del già Sindaco del Comune di Scorzè Clara Caverzan
NEI PAESI CIVILI SI FA COSI' E COSI' AVREMMO FATTO:




sabato 6 settembre 2008

ANCORA RELIGIONE


Noto con grande meraviglia, che ancora una volta la Religione è argomento molto discusso e non solo… Vorrei commentare i fatti accaduti in questi ultimi tempi, ma non credo mi basterebbe un blog, spero solamente che alcune persone riescano a comprendere che siamo tutti nella stessa barca… Chissà se Noè (o chi altro) ci farà salpare nella sua Arca!

Sabrina Manente


Venezia, 5 settembre 2008

Catechismo obbligatorio a scuola, in Veneto polemica su proposta di un assessore, proteste.L'assessore veneto all'istruzione, Elena Donazzan (An), sta lavorando a un disegno di legge regionale che prevede, tra l'altro, l'insegnamento obbligatorio a scuola della religione cattolica. In sostanza la religione non dovrebbe più essere facoltativa in Veneto, ma prevista per tutti gli alunni, italiani e stranieri, nel programma di studio. Ma per la dirigente scolastica del Veneto Carmela Palumbo non esiste allo stato possibilità che una Regione inserisca nei programmi di studio l'insegnamento obbligatorio della religione (cattolica o di altra fede).

Da un’intervista de “La Nuova Venezia”:
''La religione insegnata sui banchi - afferma Donazzan - non è basata sulla catechesi, ma sulla conoscenza dell'uomo. E' l'approccio all'umanesimo di cui è intrisa la nostra esistenza''.''Le norme generali sull'istruzione - ribatte Palumbo - sono di competenza legislativa statale. Nel caso della religione, poi, questa è materia regolata dal Concordato con la Chiesa. Non è quindi neppure di potestà esclusiva dello Stato, figurarsi di una Regione''. ''In base all'art. 117 della Costituzione - prosegue Palumbo - è vero che le Regioni hanno competenza legislativa sulla scuola, ma per norme, diciamo, di dettaglio, non certo su cose come la religione''.
''Questo - aggiunge Palumbo - se parliamo di una specifica religione, cattolica o altra che sia. Diverso potrebbe essere il discorso dell'insegnamento di una storia delle religioni'''. Secondo la direttrice dell'ufficio scolastico veneto vi è inoltre da tenere presente che nella stessa Costituzione vige il principio che ogni individuo ha il diritto di professare o non professare la propria religione. Ne discende, secondo Palumbo,
che questa non puo' diventare materia obbligatoria di studio''

tratto da RaiNews24

giovedì 4 settembre 2008

E ultime s-ciopetae de Gentiini

Da " La Repubblica " del 4 - 09 - 08
CRONACA
A Treviso scontro tra il sindaco leghista Gentilini e il parroco Don Toso si batte al fianco della comunità islamica
Ramadan, sindaco nega lo spazio Benetton concede il palazzetto
dal nostro inviato EMILIO MARRESE

TREVISO - Quel che lo Sceriffo nega, Benetton dà. Cioè un posto dove celebrare la fine del Ramadan alla comunità islamica trevigiana. Il sindaco leghista Giancarlo Gentilini, famoso per le sue battaglie contro gli immigrati in nome della "razza Piave", aveva negato un'area pubblica, il prato della Fiera, mentre la famiglia dei Colori Uniti (e chi altri sennò?) non ha ascoltato l'invito del primo cittadino e ha concesso l'uso quasi gratuito del PalaVerde, il palasport da 7 mila posti che ha costruito nell'83 a 5 km dal centro cittadino, in località Villorba.Naturalmente Gentilini non ha gradito affatto lo smacco e ha scritto una lettera al cardinale Sodano, il "ministro degli esteri" del Vaticano, e al vescovo Magnani per protestare contro quel "prete buonista" di don Canuto Toso che s'è fatto portavoce delle istanze dei musulmani (circa ventimila nella provincia)."Il PalaVerde - dice Gilberto Benetton - è aperto a tutti senza preclusione alcuna nei confronti di nessuno. Può ospitare qualsiasi manifestazione purché seria e autorizzata". C'è di più: il costo dell'affitto ammonta, normalmente, a 6 mila euro ma vista la motivazione "sociale" è stata richiesta solo una copertura delle spese per le tre ore che impegneranno l'impianto, domani o al più tardi giovedì mattina dalle 8 e le 11.
Tra Benetton e Gentilini non ci può essere gara, per cui il sindaco ha abbozzato malvolentieri usando toni mansueti per il personaggio, quello cioè che ha tolto le panchine pubbliche perché non dessero ricovero ai "perdigiorno extracomunitari" o che in passato disse cose tipo "bisognerebbe vestirli da leprotti e fare pim-pim-pim": "Non metto becco nelle decisioni private - si trattiene in questa circostanza - i Benetton a casa loro possono fare quel che vogliono. Io sono sempre convinto di aver fatto bene a negare lo spazio. Non si sa chi siano i partecipanti, quanti siano e da dove vengano. Ci sono questioni di ordine pubblico sulle quali anche i Benetton avrebbero fatto meglio a confrontarsi con le autorità locali".In questo caso, essendo il palazzetto che ospita le partite della Benetton basket e della Sisley pallavolo nel comune di Villorba, col sindaco Liviana Scatolon, anch'ella leghista e fedelissima di Gentilini della cui precedente giunta trevigiana ha fatto parte come assessore al bilancio. Ma addurre problemi di ordine pubblico per una manifestazione che radunerà circa duemila persone, quando ogni tre giorni almeno il doppio riempiono le gradinate per assistere alle gare sportive, sarebbe poco credibile.Le comunità islamiche hanno invitato alla cerimonia anche Luciano Benetton, o comunque un rappresentante della famiglia, e la Scatolon. Molto probabilmente inviteranno anche lo stesso Gentilini, oltre al prefetto e al questore di Treviso e a membri della Confindustria. Al centro delle polemiche è finito così don Canuto Toso, come l'anno scorso quando per la medesima circostanza offrì ai musulmani la palestra della Chiesa Votiva di Santa Maria Ausiliatrice, comunque troppo piccola. Il sacerdote, dopo trent'anni nella associazione trevigiani nel mondo, da sette è il responsabile locale della fondazione "Migrantes", che ha sede presso la Cei in Vaticano."Mi occupo di emigrati, prostitute, nomadi, lunaparkisti e circensi - dice - E da queste parti non è facile, incontro tanti ostacoli, la diffidenza della gente è enorme. I dispiaceri sono grandi. Sono molto amareggiato e infastidito da quanto sta accadendo in questi giorni. Purtroppo la base cattolica e l'opinione pubblica la pensano come Gentilini. Per fortuna Gilberto Benetton è stato galante e coerente con le loro campagne pubblicitarie sulla globalizzazione. Se avessi negato il mio aiuto alle comunità islamiche avrei spento quel lumicino di dialogo che c'è sui punti comuni delle nostre religioni, nella speranze che anche loro si comportino nello stesso modo laddove siamo noi cattolici in minoranza. Porto avanti il messaggio del Pontificio Consiglio del dialogo interreligioso: il testo in arabo, francese e italiano è sul tema "cristiani e musulmani sulla via della pace". L'ho portato anche nelle loro moschee, togliendomi rispettosamente le scarpe, e l'hanno accolto volentieri. E' un messaggio che viene dal Vaticano e non vedo perché la Santa Sede dovrebbe essere contraria, come auspica Gentilini, a questa iniziativa".Al posto di Gentilini contrattacca un senatore trevigiano del Carroccio, Piergiorgio Stiffoni, che ha invitato le autorità a controllare i documenti dei partecipanti alla festa: "La cosa che mi ha lasciato l'amaro in bocca non è solo il comportamento della famiglia Benetton, che non penso abbia mai avuto il permesso di festeggiare il Natale a Riad, ma il sostegno alla manifestazione religiosa data da un prete cattolico che si è fatto sponsor del Ramadan. E' uno schiaffo alle sofferenze e alle tragedie che tanti cristiani stanno soffrendo in quei Paesi retti da regimi islamici".





CRONACA
IL RACCONTO / La gente litiga davanti alla chiesa occupata tra preoccupazioni degli industriali e appelli della Curia Il sindaco e la "razza Piave" sul sagrato la città si divide

dal nostro inviato PAOLO RUMIZ
MACCHÉ razza Piave, cervello di gallina! La vera razza Piave teneva sempre in casa una pignatta di polenta per i povareti!". Sole alto, caldo boia; davanti al sagrato del Duomo la cattolica Treviso si sbrana sotto gli occhi dei musulmani. "Prova, prova ti, mona, a occupar una moschea! I arabi te taia la gola!". I marocchini sfrattati dalle ruspe guardano il pandemonio ai loro piedi. Non avrebbero mai sperato tanto. Per strada non si parla d'altro. La città che ha sempre cloroformizzato i conflitti si abbandona a risse contradaiole, si estenua in incredibili autoanalisi a cielo aperto. E la razza Piave resta nuda davanti a se stessa e alle sue contraddizioni. Senza più la mediazione della politica. Piazza dei Signori, ore tredici. "Che i vada via! I consuma el nostro gas, la nostra acqua, i porta malattie!" ringhia un pensionato. "Si vergogni - replica un camionista - le piaceva quando gli svizzeri dicevano le stesse cose di noi?". Risposta: "Intanto mi no son più paròn a casa mia". L'altro, imbestialito: "Qua bisogneria investir la tredicesima per comprar un mitra". La temperatura sale, sopraggiungono tre leghisti doc. "La tolleranza fa confusiòn!", sbotta uno.
E un altro: "Che se li prenda la Curia questi signori. I preti sono pieni di case, perché non offrono le loro, invece di predicare solidarietà ad altri?".Nel suo ufficio, il sindaco Gentilini Gianfranco grida al telefono come Capitan Fracassa. E' incazzatissimo con tutti: col vescovo, gli industriali, la prefettura. Sono loro che hanno aperto la strada al "complotto comunista" che manda gli stranieri a costruire uno stato nello stato per uccidere l'identità veneta. Ormai, è a fine mandato e lui delle mediazioni se ne fotte. Il podestà-sceriffo ha un credo semplice, elementare e rotondo. Si riassume in un bisillabo: "Fora", fuori. Chi? La risposta è un altro bisillabo: "Lori". Loro. Cioè tutti quelli che non sono "noialtri", la mitica razza Piave.E' gasato il sindaco che ha mandato le ruspe contro i marocchini. Non gliene frega niente se Forza Italia e persino An chiedono prudenza. Il suo telefono frigge di congratulazioni. La rocciosa segretaria biondo platino impugna la cornetta come una "P 38". La Destra è in linea. Spara: "Gentilini non mollare", "Sindaco sei un baluardo", "Se cali le braghe, l'Italia è perduta". Interurbane da Cuneo, Milano, Bergamo, Piacenza. Telegrammi da tutto il Nord. Lo sceriffo scintilla di soddisfazione e brillantina. A Radio Padania ha appena cantato la stirpe del Nord, che ha portato "ideali in tutto il mondo, ingoiando rospi e quarantene". Ora inneggia alla legge Bossi-Fini, che metterà le cose a posto.A settecento metri, a due passi dal ponte Garibaldi sul fiume Sile, anche il presidente degli industriali Sergio Bellato risponde al telefono. Dev'essere un "comunista", perché risponde a chiamate di tutt'altro tenore. In linea ha industriali di tutt'Italia, preoccupatissimi. Dicono: la Bossi-Fini "fa schifo". Hanno paura che saltino le mediazioni. Temono che si consumi uno strappo che blocchi la locomotiva del Nord. Dicono: "Se gli immigrati vanno via, si ferma tutto. Concerie, macelli, allevamenti, tessile, ristorazione, pulitura strade, carrozzerie, servizi, turni di notte". E gli industriali, confessa Bellato, sono stufi di essere sotto processo. "Se facciamo le case per gli immigrati ci accusano di fare ghetti criminali, se non gliele facciamo ci dicono di fare lo scaricabarile".Anche la Curia non ne può più delle accuse di Gentilini. Per Don Giuliano Vallotto, che ha la delega del vescovo per gli immigrati, gli uomini di Bossi hanno dimostrato di appartenere a "una cultura pagana e fascista". E Lorenzo Biagi, portavoce della Diocesi: Treviso è stata schiacciata dal "cliché" di Gentilini e dal "tappo" della Lega. "Questo sindaco è stato un megafono dei mali di pancia della società e non delle sue più nobili spinte al cambiamento. La realtà è diversa, la provincia è piena di stranieri accettati e integrati. Soprattutto nelle scuole viviamo una fase di grande sperimentazione".Sul sagrato le donne marocchine spazzano il pavimento con acqua e detersivo; un piccolo atto di rispetto alla città e alla chiesa. Il signor Dafani Mohammed è autista di camion, è da 24 anni in Italia e da 15 anni ha regolare permesso di soggiorno. Spiega in perfetto italiano: "Non vogliamo case gratis. Il problema è che se i datori di lavoro non ci danno una mano, le case sul libero mercato sono inabbordabili per noi". Ha mani grandi, piene di rughe, da spaccalegna. Sembra anche lui una razza Piave. E, occupando il sagrato, non sa di avere rispettato una tradizione locale. Nessuno gli ha mai detto che è dai tempi del Beato Enrico da Bolzano che qui i senza casa vanno a dormire sotto il Portego del Vescovo."Fora!", tuona Gentilini dei parassiti. Poi, appena scavi, tutto si rovescia. Sarà magari un caso, l'avranno magari studiata i comunisti, ma l'unico dei 24 sfrattati che non lavora è... l'unico italiano del gruppo. E' un sardo, tristissimo. Con la barba non fatta, pare il più extracomunitario di tutti. Che tempesta nell'identità di Treviso. "La vera immigrazione che ha rubato l'anima alla città - racconta il giovane storico Alex Casellato - è semmai quella recente dei campagnoli veneti che hanno fatto saltare la leadership della nostra grande borghesia urbana, laica e risorgimentale. Quella razza Piave è morta davvero. E' stato Gentilini a celebrarle il funerale".


LA COSTITUZIONE della Repubblica Italiana

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.


Occorreva ricordarlo? Ebbene sì!!!

La Caverzan conquista la Versilia





Rassegna culturale e scientifica "Viareggio Incontri" 4° edizione
Terrazza caffè "Il Principino"
Giovedì 21 Agosto, ore 22.00
Cibo, sesso e … cervello

Alla rassegna culturale in programma a Viareggio, curata da Edemondo Bertolucci, erano invitati Clara Caverzan, insegnante, già sindaco di Scorzè, poetessa, autrice del libro “Desideria by Oplhuchi ” , vincitrice del premio Fiuggi “ La dolcetta d’oro ” per il miglior libro erotico dell'anno; il Prof. Ubaldo Bonuccelli, neurologo, Università di Pisa, ospedale Versilia; il Dott. Gianfranco Antonioli, presidente Atorn, Associazione Toscana per la ricerca neurologica e Pino Pelloni, storico del costume, curatore incontri culturali de le “cafè du parc” di Fiuggi.
Varie interviste con i relatori sono state organizzate sia su rete versilia, programma di 12' in onda alle ore 23.05, ogni lunedì, martedì e mercoledì successivo all'incontro, e su canale 10, regione toscana, in onda mercoledì alle ore 19.05, e giovedì alle 12.05, prima del tg, che su web tv, all'indirizzo http://www.viareggiointv.com/.
Infine, l'ufficio stampa di " Viareggio incontri " ha curato la promozione della manifestazione con 3.500 depliant realizzati e distribuiti in loco, sui quotidiani e sul web.
“Viareggio Incontri” è una manifestazione organizzata dall’omonima, con il patrocinio del Comune di Viareggio, della Provincia di Lucca, della Regione Toscana, dell’Apt Versilia, della Fondazione Carnevale, Fondazione Pucciniano e dell’Università di Pisa.
Si tratta di una iniziativa che ha riscosso l’attenzione del grande pubblico, dei media locali e nazionali, sia per il format che esprime curiosità, partecipazione e divertimento, sia per gli argomenti trattati che per gli ospiti di prestigio intervenuti.
La rassegna è ospitata sulla terrazza del caffè “Il Principino”, presso il “Versilia Centro Congressi”, e quest’anno è stata caratterizzata da 10 appuntamenti settimanali, con inizio alle ore 22, dal 3 di Luglio al 28 di Agosto.
Ogni appuntamento è presentato e condotto da giornalisti, seguito dai quotidiani e da emittenti televisive e duranti gli incontri, medici, giornalisti, opinionisti e politici si confrontano per parlare di medicina, arte, cultura, cinema e attualità.
Nell’edizione passata sono intervenuti l’attore Marco Columbro che ha raccontato la propria esperienza di vita. Recentemente sono stati ospiti Marcello Lippi, il Prof. Francesco Alberoni, per il tema “sentimenti e passioni”, Simonetta Puccini, per percorre una testimonianza del passato su “note e sentimenti della vita del grande maestro Giacomo Puccini ”. Inoltre i giornalisti Luca Giurato e Marco Travaglio, per il cinema, Giuseppe Tornatore, Paolo Benvenuti, Cinzia Torrini e Giovanni Veronesi, il nutrizionista Ciro Vestita e il sociologo Franco Ferrarotti. Queste sono solo alcune delle partecipazione avute.
Ma la rassegna prevede anche incontri con medici di fama mondiale. Ad esempio, il salotto culturale ha ospitato medici impegnati nei trapianti di organi. Il Prof. Davide D’Amico del Policlinico di Padova è intervenuto per i trapianti al fegato. Il prof. Ettore Vitali, Ospedale Niguarda di Milano, per i trapianti di cuore ed infine il prof. Sandro Giannini, Università di Bologna, per i trapianti ossei.
Oltre a presentare le proprie ricerche e i progressi medici e scientifici, i medici hanno portato a conoscenza le loro testimonianze da un punto di vista etico, morale e sociale.
( tratto da "Viareggio incontri " - Edemendo Bertolucci 2008 )

martedì 2 settembre 2008

"Se Governasse mi"



SE GOVERNASSE MI...


Se podesse governar

farìa tuti lavorar,

chi par canpi,

chi par ufici,

chi ne’e fabriche,

chi nei ospissi!

Invesse de far

grandi ospedai,

ristruturaria

quei trasandai,

coi schei vansai,

ghe daria da magnar

anca al puarèto

rivà da ‘ontan.

Tanti cartei eletorai...

quanti fotografi

xe stai pagai?

A xe tuta na magnaria,


ogni volta

no canbia gnente

me par quasi

de votar sempre

‘a stessa xente!

Vota a destra,

vota a sinistra,

vota de speo,

vota par queo...

ma me sento senpre

un fià tolta par el dadrìo…

Ah, se podesse governar...

Forse xe mèjo,

che lassa star

e che vada a votar,

forse ‘e me idee

sarìa massa bee,

massa giuste,

massa oneste,

massa….massa…

che podarìa anca finir

che i me…massa!

Di Sabrina Manente
dal libro "Ghe sò anca mi!" ( edizioni Scantabauchi )